Distrust: recensione

Eccoci a questo secondo episodio dei videogiochi horror ambientati tra i ghiacci polari. Distrust è un survival horror, ispirato a La cosa di John Carpenter, ma se ne discosta per alcune innovazioni nella trama. La citazione al famoso film non è solo nell’ambientazione, ma anche nelle musiche.

La storia inizia con due sopravvissuti della squadra di soccorso che si rifugiano nelle varie abitazioni del villaggio artico da cui è provenuto il segnale di SOS. Il nostro obbiettivo sarà di sopravvivere, stando attenti al freddo ed alla fame, ma anche ai strani mostri che appaiono mentre le persone dormono.

Distrust, come in Alpha Polaris, il gioco presenta un’ambientazione claustrofobica. I personaggi vivranno sempre con l’ansia di trovare cibo, riscaldarsi e riposarsi. Se la loro salute peggiorasse, inizieranno a manifestare disturbi mentali che aggraveranno  le loro azioni (un po’ come avviene nel videogioco Darkest Dungeon). Naturalmente, a differenza di Alpha Polaris, è un gioco di strategia e gestione di risorse. I protagonisti dovranno muoversi, combattere, cucinare, dormire ecc..

Ogni zona è recintata, il nostro scopo è raggiungere la zona successiva, fino all’uscita dal villaggio. Dovremmo sorpassare sei zone. Non sarà facile mantenere viva l’intera squadra, in quanto i kit di pronto soccorso, le armi ed il cibo non sempre saranno presenti. Ricordatevi che basta una giacca più imbottita per salvare il personaggio dalla morte per assideramento. Inoltre, riposando, attirerete  i mostri. Consigliamo caldamente di dormire a turni, in maniera tale da far crescere lentamente la barra di energia, senza attirare l’attenzione delle creature.

Il nostro consiglio è di esplorare ogni singola zona, in quanto potreste trovare elementi utili per superare certi enigmi o riscaldarsi e sopravvivere alla notte.

Interessante è la natura delle creature: esse sono legate a determinati elementi, come l’elettricità, il gelo oppure il fuoco. Il nostro compito e giocarci bene le nostre carte, sfruttando l’ambiente per ucciderle. Ad esempio una di esse è sensibile alla luce: attirandola in una casa illuminata le sarà fatale.

Il gioco presenta una ventina di personaggi sbloccabili durante la partita, ognuno ha la sua abilità e resistenza.

Piccola nota: i produttori del gioco, Alwar Premium, sono gli stessi di Beholder, altro gioco basato sulla strategia e gestione di risorse, ambientato però in un ambiente distopico.

In conclusione, Distrust è un buon survival horror, con un’alta probabilità di morire. Lo si potrebbe paragonare a Darkwood sia come complessità che difficoltà.

 

Debora Parisi

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