Gioia a profusione

“Non sto più nella pelle”.

Mi è sempre piaciuta questa espressione, trovo sia la descrizione che più si avvicina a come sta davvero la realtà, alcune volte.

Senti che qualcosa custodito profondamente nel tempo, scalpita con frenesia battendo più forte perfino del cuore. Si proietta fuori, verso ciò che sarà ma che ancora non è.

Chiassoso, difficile da contenere. Abbatte gli argini e straripa in libertà.

Non sto più nella pelle.

Poi succede che il volume esterno i cui decibel non si possono quantificare, sfuma fino a diventare sussurro unanime, quasi playback.

Non senti nient’altro che brividi in quella pelle ricongiunta finalmente a te stesso.

Succede, quando entri al Salone Internazionale del libro di Torino.

E ti rendi conto dell’immensa fortuna e di “come spesso basti un viaggio, pochi grammi di coraggio”, per varcare la porta di un sogno.

144.386, scrive il direttore Nicola Lagioia. Anime come te, riunite sotto il tetto del Lingotto Fiere a camminare tra padiglioni di libri e persone, in flussi multidirezionali.

È pazzesco.

Diventa un luogo amplificato, senza tempo. Ti muovi veloce cercando di tenere il passo con gli occhi che schizzano fuori per  carpire ogni dettaglio.

Ogni tanto una voce nella testa ti ricorda che sei davvero lì, perché non è facile crederci.

Te ne vai stanco, ti duole ogni muscolo, fischiano le orecchie, se chiudi gli occhi vedi pile di libri e passi svelti.

Vorresti riposarti a un certo punto, ma sei una bomba di energia sull’orlo dell’esplosione, che quando esplode ti rende suscettibile e insopportabile.

Ma poi ridi. Di gioia a profusione.

Succede tutto questo e di più quando oltre ad andare per la prima volta al Salone internazionale del libro di Torino, ci vai con un gruppo che non è soltanto un’Associazione Culturale, ma una rete di amici. Un gruppo di Argonauti coraggiosi che stanno gettando basi solide per creare qualcosa di sempre più grande: la diffusione della cultura, la cultura del libro, della lettura, della condivisione e della costruzione di mondi perpendicolari e paralleli.

La Fiera del Libro di Iglesias 2018, partner del Superfestival, diventa una goccia nel grande mare di una realtà come quella di Torino, in questa sua 31esima edizione.

Il mare intorno.

Ispirato al romanzo dell’autore sardo Giulio Angioni, è questo il titolo dell’evento che vede il cuore pulsante di Argonautilus raccontare cosa c’è sotto l’organizzazione di una fiera letteraria in una città come Iglesias. In particolare il balzo di crescita che ha fatto in questa sua terza edizione, guidata dal tema Costruire – Nec sine labore.

E si ricrea un po’ di quella magia.

Ancora una volta a riunirsi in festa, per narrare, sono state le persone. L’Assessore alla Cultura, vicesindaco di Iglesias Simone Franceschi; Marco Belli, Livio Milanesio, Chiara Cuttica, Diego Galdino, Daniele Aristarco: autori ed editori presenti in Fiera a Iglesias, che sono arrivati come ospiti e sono andati via come amici hanno raccontato la loro esperienza, mentre in sottofondo scorreva il video, realizzato dal videomaker Valentino Film the life, dei quattro giorni di aprile in cui si è svolta. Momenti immortalati e salvati per sempre.

Tutto questo ha portato davvero un’altra boccata di orgoglio.

Ha arricchito notevolmente il bagaglio con cui ero partita, incontro a questa nuova avventura. C’è sempre tempo per emozionarsi, per imparare, ricevere e donare.

C’è sempre vita nello spazio culturale.

 

Erika Carta

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