Written in the U.S.A.: intervista esclusiva a Marco Sommariva

Marco Sommariva è nato a Genova e dal 1999 ha pubblicato per Sicilia Punto L i romanzi Il cristallo di quarzo, Vorompatra, Fischia il vento (da cui l’omonimo film), Il venditore di pianeti e Lottavo romanzo; per Chinaski L’osteria dei soprannomi; per Marco Tropea la ristampa de Il venditore di pianeti e il racconto Cronaca di una morte annunciata all’interno della raccolta Per sempre ragazzo; i saggi Ribelli 1000-2000, Lula e Pillole situazioniste per Malatempora; insieme a Fabio Santin, il fumetto Ventotene, storia di confinati per Annexia.

La sua ultima fatica letteraria edita da Antonio Tombolini Editore (collana Officine Marziani) è Written in the U.S.A. (Cinquantacinque recensioni di libri nordamericani a uso di librai, bibliotecari e lettori impenitenti).

Il titolo vi ha già incuriosito?

Ebbene, per saperne di più non vi resta che leggere l’intervista qui sotto, ma vi avvisiamo: quest’opera letteraria potrebbe crearvi dipendenza. Perché? Semplice! Si tratta di una raccolta adatta a tanti usi, più o meno ortodossi: dar sfoggio di cultura, scegliere che cosa leggere davvero, trovare una mano per i compiti a scuola, ma anche una guida formidabile per librai e bibliotecari.

In fondo, a quanti di voi è capitato di leggere la recensione di un libro e di aver avuto la sensazione che il recensore volesse semplicemente mostrare la propria cultura e non analizzare criticamente il testo?

Niente paura… perché in questa raccolta di recensioni statunitensi saranno i libri stessi a raccontarsi, e lo faranno con le sole parole in loro possesso, quelle stampate. Grazie ad alcuni estratti letterari vi avvicinerete ad autori del calibro di Charles Bukowski, Stephen King, Jack London, Henry Miller, Chuck Palahniuk, John Steinbeck, Jim Thompson e Kurt Vonnegut, e poi di Bradbury, Burroughs, Fante, Faulkner, Hemingway, Kerouac, Roth, Yates e tanti altri ancora.

Cosa volete di più?

Ha carta bianca e tre aggettivi per descriversi…

Antico, arancione, libertario.

Mai senza?

Mio figlio, carta e penna, la mia libreria.

Cosa le piace leggere?

Lunghe interviste, biografie, autobiografie.

Se dovesse esprimere tre desideri?

Far tornare in vita mia mamma, andare in pensione, vivere su una piccola isola.

La sua vita in un tweet?

Non so cosa sia un tweet: sono antico.

Ci parli del suo ultimo romanzo. A chi lo consiglierebbe e perché?

Non è un romanzo, è una raccolta di mie “particolari recensioni” a decine di titoli di letteratura statunitense.

Ai librai, perché sono sempre di più quelli che fanno questo mestiere senza saper leggere.

Come nascono i suoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?

Non è un romanzo, quindi non ci sono personaggi che nascono; di certo, però, il mio libro ha un forte collegamento con la realtà.

Come può riassumere ai suoi lettori il suo romanzo? Qual è il  messaggio che vuole trasmettere?

Il messaggio che desidero trasmettere o, meglio, il mio obiettivo è quello riportato nell’introduzione al libro: dare ampio spazio a quei messaggi contenuti nella cultura “mainstream” che propagandano il mio pensiero, quello libertario, o comunque facciano a questo l’occhiolino.

È già al lavoro su un nuovo libro?

Un nuovo libro l’ho appena completato, ancora per ATE (Antonio Tombolini Editore), ed è una raccolta di mie “particolari recensioni” a decine di titoli di letteratura italiana; intanto, sono già al lavoro per un terzo volume, sempre per ATE: questa volta la raccolta di mie “particolari recensioni” sarà dedicata a decine di titoli di chi scrive in lingua inglese – statunitensi esclusi, ovviamente.

 

Silvia Casini

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