Teorema Catherine: recensione

Salve cari lettori! Oggi si parla di un libro, forse poco conosciuto, del pluripremiato scrittore John Green. Famoso per i suoi libri definiti Young Adult dall’andamento romantico come Colpa delle stelle e Città di carta, ma che nascondono qualcosa di più del semplice amore.

Il nostro caro John classe ’77 ha pubblicato ben sei romanzi: Cercando Alaska (2005), Will ti presento Will (2010, scritto a due mani con David Levithan), Città di carta (2008), Let is snow: three holiday romances (2008, scritto con Maureen Johnson and Lauren Myracle), Colpa delle stelle (il summenzionato e forse il più famoso, ma l’ultimo cronologicamente parlando, 2012) e infine l’opera di cui andiamo a parlare oggi scritta nel 2006 Teorema Catherine.

Colin, il nostro protagonista, è un bambino prodigio con la paura di non diventare un adulto prodigio. Ma la sua stranezza non sta nel suo essere così brillante ma sta nel frequentare solo ragazze che si chiamano Catherine, non Cathy, non Katherine, non Katrina ma solo Catherine. Dopo aver subito l’ennesima delusione dall’ultima Catherine, Catherine XIX, ha il suo “momento eureka” che lo porterà alla realizzazione di un teorema, il suo teorema Catherine. Nel frattempo intraprende un viaggio insieme al suo amico storico Hassan verso l’ignoto, arrivando in un paese sperduto del Tennesse, Gutshot. Incontrano diverse persone nel loro viaggio che lo aiutano a capire meglio se stesso e lo fanno dubitare molte volte del suo genio, ma Colin è determinato a completare il suo teorema che lo porterà alla risoluzione dei suoi problemi con le Catherine.

La storia sembra già diversa dal solito genere di Green, qui non abbiamo il classico protagonista dei suoi romanzi quasi sempre con delle piccole caratteristiche che in qualche modo lo “emarginano” dal resto, qui abbiamo un ragazzo geniale e particolarmente ostinato nel voler essere ricordato da tutti (psicologia ripresa nel suo successo Colpa delle stelle).

Abbiamo però il solito schema dei libri di John Green, troviamo Colin il protagonista, l’amico del protagonista Hassan e la ragazza che incontra durante il suo viaggio, di cui Colin si invaghisce subito, che non si chiama Catherine ma Lindsey (che guarda caso all’inizio del romanzo esce proprio con un ragazzo della città che si chiama Colin, grande John!).

Il personaggio che mi è piaciuto di più è Hassan. Ha delle caratteristiche forti dal punto di vista descrittivo: è sovrappeso, è un genio come Colin pur non avendo minimamente la voglia di intraprendere un collage, è musulmano e soprattutto è determinato a far realizzare a Colin questo teorema. In tutto il romanzo è proprio lui che spinge sempre Colin a continuare il viaggio, a continuare lo studio del teorema e soprattutto a continuare la conoscenza di Lindsey.

Dall’altra parte, a differenza degli altri romanzi di Green, il personaggio femminile di Lindsey è più debole: ha dei problemi di insicurezza che non riesce a risolvere neanche alla fine del romanzo, è remissiva nei confronti del suo ragazzo e solo tramite Colin riesce a capire chi realmente vuole diventare. Lindsey e Colin per alcuni versi sono molto simili anche se durante il romanzo non lo ammettono mai.

Colin invece ha molti splendidi momenti di “perfetta sintonia” con il romanzo, e con perfetta sintonia intendo di reale azione e presa di posizione, quei momenti sono pazzeschi e lui ha dei dialoghi meravigliosi. Riesce a farti riconoscere in qualunque suo discorso sul futuro, sulla sua incertezza di quello che vuole essere e su qualunque suo discorso sull’amore. Ma la cosa che intriga di questo libro è come l’autore abbia fatto una ricerca realmente
matematica, infatti ha creato davvero un teorema!

Durante la lettura del romanzo vediamo grafici e equazioni che ci portano allo sviluppo matematico del problema e alla fine del romanzo troviamo il teorema Catherine spiegato e svolto per intero (l’autore è stato aiutato da un vero matematico: Daniel Biss). Trovo davvero interessante quando oltre la storia in se viene fatta una ricerca di pari passo di qualunque tipo, qui è la ricerca matematica.

La narrazione è molto scorrevole e anche le parti matematiche sono semplici da capire anche per chi non ha un bagaglio scientifico alle spalle. Il libro ti porta dentro uno strano contesto di crescita e di riscoperta di se stessi che aiuta a far luce su problemi classici del diventare adulti. Se siete amanti della matematica o dell’analisi di qualcosa questo libro è perfetto per voi.

Consigliato a tutti quelli che attraversano un momento di incertezza nella propria vita, vi aiuterà a far luce su quello che volete davvero essere.

Buona lettura da Giulia!

Ecco come ricordo le cose. Ricordo le storie. Unisco i punti e viene fuori una storia. E i punti che non stanno bene nella storia magari scivolano via. Come quando trovi una costellazione. Guardi il cielo e non vedi tutte le stelle. Le stelle sembrano tutte lo stesso immenso cacchio di caos che sono. Ma tu vuoi vedere delle forme, vuoi vedere delle storie, così le isoli dal cielo.

 

Giulia Paternò

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