#iomangioinufficio…: cake salato

Ecco a voi un’altra ricetta della serie #iomangioinufficioabassoindiceglicemico. Si tratta di un cake salato.

Esiste una gran varietà di torte salate, prendiamo ad esempio la tarte e la quicheQual è la differenza? Sembrano uguali e in effetti la pasta può essere la stessa, brisée, sablée o sfoglia, ma varia la farcitura. Mentre la quiche viene farcita con un impasto a base di uova e panna, la tarte salata si sposa con verdure o formaggio. Inoltre spesso la tarte viene preparata dolce, con pere, mele – Tarte Tatin, ad esempio – o crema pasticcera.
I cake salati, invece, spesso ha un impasto che ricorda la classica torta sbattuta, cioè 3 uova, 100 g di farina, 1 sacchetto di lievito per torte salate, 80 ml di olio, 100 g groviera o parmigiano grattugiato e 130 ml di latte. Una volta formato l’impasto base non rimane che l’imbarazzo della farcitura, che può essere fatta da olive verdi o nere, noci, pinoli, basilico, semi di papavero o di girasole, formaggi, pomodorini, zucchine, asparagi, porri…

Va fatta cuocere in una teglia da plum cake e tagliata a fetteÈ l’ideale da portarsi in ufficio, ma anche come antipasto.


Ingredienti:
Impasto
200 g farina integrale di tipo 2
250 g ricotta
30 ml olio EVO
3 uova
1 bustina di lievito per torte salate
Sale
Pepe

200 g asparagi
50 g parmigiano

Cottura:
40 minuti
170 gradi

Preparazione:
Lavate gli asparagi e tagliate la parte finale. Sbollentateli in acqua salata.
In una terrina mescolate gli elementi secchi e poi aggiungete olio, ricotta e uova. Io amo la ricotta di capra, se volete provare anche voi ricordate di non aggiungere sale all’impasto. Foderate con carta forno uno stampo da plumcake, versate qualche cucchiaio di impasto, adagiate quattro o cinque asparagi, ricoprite con altro impasto e con altri asparagi, e così via fino a esaurimento dell’impasto.
Spianate con le mani umide e cospargete di parmigiano grattugiato.
Cuocete per 40 minuti a 170 gradi.Lasciate raffreddare, tagliate a fette, dividete in tre pacchettini ed ecco pronti tre pranzi!

Foto e testo a cura di Raffaella Fenoglio © Riproduzione Riservata