In aereo sono seduta in mezzo a una chitarra stretta dalla cintura di sicurezza e un musicista.
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Manuel con un naso appuntito, occhi scuri, jeans stracciati alla moda, dopo aver saputo che vivo a Londra da più di vent’anni, mi chiede delle conseguenze della Brexit.
Mento.
Mento spudoratamente, la Brexit ucciderà i sogni dei giovani, ma non glielo dico.
Manuel ha un indirizzo in tasca di un ostello a Willesden Green, il testo in inglese di una canzone scritta su un foglio di carta e le note da suonare.
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Vorrebbe incidere la canzone.
Esibirsi nei locali londinesi da solo o in gruppo.
Non vuole tornare a casa il 29 Marzo 2019.
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Lo incoraggio a seguire il sogno.
La musica ha le ali per volare, si infila tra i muri e costruisce ponti, tra cuori chiusi che danzeranno amore, tra sogni nuvolosi che il vento sposterà nell’azzurro del cielo.
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