Un amore quasi perfetto: intervista esclusiva a Sara Lucchini

Sara Lucchini, nata in provincia di Milano, vive a Varese felicemente sposata e mamma di due gemelle. Laureata in Economia, lavora a Milano occupandosi di servizi finanziari per una multinazionale americana. Grande appassionata di moda, l’estate scorsa, senza sapere come e perché, ha scritto il suo primo romanzo: Un amore quasi perfetto.

Per scoprire curiosità e segreti sulla sua frizzante opera letteraria, non vi resta che leggere l’intervista qui sotto!

Ha carta bianca e tre aggettivi per descriversi…

Educata: gentilezza e rispetto prima di tutto. Affidabile: su di me si può contare. Complessa: sembra facile capirmi, farmi felice, relazionarsi… non lo è.

Mai senza?

Una IT bag. Sono un’appassionata di moda e luxury details in generale, ma ho una vera passione per le borse iconiche che hanno fatto storia. “L’investimento in borsa” di cui parla Ludovica nel romanzo: l’ho fatto veramente!

Cosa le piace leggere?

I miei libri preferiti sono quelli al termine dei quali mi sento “orfana di libro”, sono quei testi che arrivano a toccare corde personalissime, ti fanno affezionare, ti trasportano e fanno vivere un’altra dimensione, ti insegnano qualcosa, sono in grado di farti assumere una nuova prospettiva. Tra questi annovero il classico romanzo inglese alla Jane Austen, le biografie di grandi personaggi contemporanei come Steve Jobs, i romanzi che trattano sentimenti in modo non superficiale come la saga de L’amica geniale della Ferrante.

Se dovesse esprimere tre desideri?

La mia wish list è infinita e caratterizzata da vari gradi di “nobiltà”: la scoperta della cura per il cancro, comprarmi una Birkin, rivedere mia sorella (purtroppo mancata più di dieci anni fa), fare un viaggio in Polinesia, incontrare la regina Elisabetta…

La sua vita in un tweet?

#KeepCalm: le decisioni migliori sono quelle ben ponderate.

Ci parli del suo ultimo romanzo. A chi lo consiglierebbe e perché?

Forse è più efficace da parte mia rispondere con le recensioni che alcuni lettori hanno gentilmente fatto su Amazon:

“Mi ha fatto: piangere, ridere, sorridere, sognare… morir dal ridere, riflettere, spaventare, preoccupare, arrabbiare…La scrittura è molto scorrevole, le immagini che l’autrice ha saputo creare sono chiare e nitide, la storia è romantica ed avvincente allo stesso tempo… Posso dire che dopo averlo finito ho sentito il vuoto post libro bellissimo”.

“Veloce e divertente, lo cominci e lo finisci. Disintossicante e leggero come una cedrata a ferragosto… non si può mica sempre andare di Amarone!”

“Un libro brillante, ironico, divertente da leggere tutto d’un fiato. Due giovani amiche condividono: un appartamento a Milano, l’entusiasmo per la vita, l’ottimismo, qualche preoccupazione e la passione per il proprio lavoro. Tutto come dovrebbe essere a ventisei anni. Così come il totale coinvolgimento nelle loro storie d’amore. Rimane solo un dubbio: se questi amori sono “quasi” perfetti, come recita il titolo, quale strana forma potrà avere la perfezione? Aspettiamo di scoprirlo nel sequel che siamo certi non mancherà. Così finalmente scopriremo se è vero che… l’opzione migliore è sempre la seconda”.

“Peccato che finisce! Un libro che vola via in un attimo fra ironia, divertimento e riflessioni sui sentimenti d’amore e di amicizia. Il ritmo e’ frizzante e moderno. L’autrice bravissima e riesce a coinvolgerti al punto che ti sembra di avere sempre conosciuto Ludovica e Martina. Se non l’avete ancora letto, allora siete fortunati perché vi aspettano qualche ora di piacevolissima lettura!”

“Libro letto in due giorni… un Inno all’amicizia e all’amore, indipendentemente dal contesto sociale in cui è ambientato. Consigliato a tutti. Alle donne, che non credono più che si posso incontrare l’amore vero e agli uomini, che possono capire cosa “frulla” nella testa e nel cuore delle donne.”

“Meraviglioso! Una vera e propria favola. Gioia per il cuore”.

Come nascono i suoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?

I personaggi di Un amore quasi perfetto sono un mix tra realtà e fantasia dosate in percentuali assolutamente variabili (che non rivelerò mai). L’ispirazione nasce dalla mia vita, dal mio lavoro, da mio marito… poi l’immaginazione e la possibilità di esprimermi hanno fatto il resto.

Le ambientazioni che sceglie provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?

Le ambientazioni di Un amore quasi perfetto sono realissime. Conosco piuttosto bene Milano, mi è venuto naturale che l’ambientazione di partenza fosse qui. Lavoro da anni nell’ambiente delle società multinazionali, conosco le dinamiche che le caratterizzano, mi piaceva l’idea di rappresentarle in un contesto diverso da quello reale che vivo ogni giorno. La mia passione per i viaggi, poi, ha guidato il resto. Di sicuro ogni ambientazione descritta si porta dietro un bagaglio personale emotivo non indifferente, mediamente non “scivolo” sulla vita, le esperienze mi segnano e, anche se non vorresti, ti cambiano. Il bello di scrivere un libro e’ che decidi tu come orchestrare la storia e a quali proiezioni della tua anima dare risalto.

Come può riassumere ai suoi lettori il suo romanzo? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?

Un amore quasi perfetto è una commedia moderna, romantica ed ironica che mescola la potenza dei sentimenti, l’imprevedibilità della vita e qualche luxury details. Non credo il mio romanzo sia veicolo di un messaggio particolare, è tutto così relativo nella vita… Piuttosto mi auguro riesca a strappare un sorriso, una lacrima, una risata, oppure sia semplicemente un attimo di svago, di leggerezza e sogno… A ognuno spetti poi di trarre l’eventuale messaggio che ha piacere di cogliere.

È già al lavoro su un nuovo libro?

Non sono una scrittrice di professione, nella vita faccio altro (mi occupo di servizi finanziari per una multinazionale americana), per me scrivere è una questione di passione e soprattutto di ispirazione. La scintilla che mi ha fatto scrivere Un amore Quasi Perfetto è stata una canzone che ho casualmente ascoltato mentre rientravo da un viaggio di lavoro. In questo momento mi attira l’idea di scrivere il sequel di Un amore quasi perfetto, magari sfruttando un altro tipo di tecnica narrativa. Il primo romanzo è scritto da un unico punto di vista, quello di Ludovica, nel secondo mi piacerebbe affrontare la storia da più angolazioni. Ho delle idee, vediamo…

 

Silvia Casini

© Riproduzione Riservata