Star Wars: Gli ultimi Jedi in dvd – recensione

Star Wars: Gli ultimi Jediil nuovo capitolo pieno d’azione della famosa saga, dopo essere stato acclamato dalla critica e aver conquistato il primo posto nella classifica dei film con i maggiori incassi del 2017 in tutto il mondo, è sbarcato in home video.

La trilogia prequel della rinomata saga fantascientifica creata da George Lucas non piacque molto, per usare un eufemismo, ai fan veterani del franchise, perché si allontanava fin troppo dal materiale originale, oltre ad aver aggiunto espedienti inutili ai fini del worlbuilding, e fin qui si può comprendere. Tuttavia suona strano sentire che gli stessi fan si stiano lamentando degli ultimi film… perché fin troppo simili a quelli originali. Questo probabilmente perché in essa sono presenti situazioni e citazioni che rimandano alla vecchia trilogia, dando così allo spettatore una sensazione di già visto. Tuttavia, l’avere in una storia espedienti presenti in un’altra non preclude per forza l’essere diversa ad essa. Certo, non è neanche sinonimo di originalità, ma al giorno d’oggi quali storie si possono dire realmente “originali”?

La “terza trilogia”, se tale può essere definita, di Star Wars, ha spaccato in due il fandom già con Il risveglio della Forza, creando un divario tra chi si sente tradito da una storia che ha amato sin da bambino e chi, invece, apprezza questa boccata d’aria fresca data dall’ormai sempre presente Disney.

Ebbene, con Gli ultimi Jedi, oltre ad averlo spaccato in due, ha addirittura squarciato la crosta terrestre sotto di esso, dividendo definitivamente le due metà, come nel finale de Il risveglio della forza tra Rey e Kylo Ren, saldando totalmente l’odio da una parte e l’amore dall’altra per una serie di film ormai divenuta controversa.

Film uscito nel dicembre 2017 diretto da Rian Johnson, divenuto famoso per aver diretto tre degli episodi migliori di Breaking Bad (Fly, Fifty-One e Ozymandias), Gli ultimi Jedi continua gli eventi del suo predecessore: Leia Organa, ultimo ruolo interpretato dall’ormai defunta Carrie Fisher, seppur distrutta dalla morte del suo amato Han, continua a guidare la ribellione contro il Primo Ordine, dal viceammiraglio Amilyn Holdo e dall’instancabile Poe, deciso più che mai a distruggere l’impero del male di Snoke. A dar loro una mano, saranno indirettamente Finn, ripresosi dallo scontro con Kylo del primo film, il droide-mascotte della saga BB-8 e la sua nuova amica Rose, una benevola ma forte ribelle.

Nel frattempo, Rey inizia il suo addestramento sotto la guida del leggendario Luke Skywalker, da tempo ritiratosi dall’addestrare giovani Jedi a causa del suo fallimento con Ben Solo, l’ormai Kylo Ren. Dopo una lunga esitazione, il vecchio orfano di Tatooine decide di insegnare a Rey le vie della Forza.

Allo stesso tempo, Kylo Ren deve fare definitivamente i conti con il suo passato e il suo futuro: dopo la pesante sconfitta subita da Rey, intende dimostrare il suo valore a Snoke, combattendo la sua stessa madre e cercando di portare al Lato Oscuro la ragazza.

Durante lo svolgimento della storia, ritroviamo diversi personaggi già incontrati ne Il risveglio della forza, come il Capitano Phasma, sopravvissuta allo scarico dei rifiuti e decisa più che mai a farla pagare alla “feccia ribelle”.

Sarebbe una bugia dire che la storia non prende ispirazione da L’impero colpisce ancora, come il precedente ha fatto con Guerre Stellari. Molte sono le scene riadattate, i dialoghi ripetuti, le inquadrature citazioniste, i personaggi rinnovati. Oltre a questo, proseguendo sempre di più con la storia, nella seconda metà vi sono citazioni anche de Il ritorno dello Jedi. Si sperava, dopo la prima pellicola, che la Disney avrebbe dato più originalità alla sua riedizione di una saga il cui nome è tutto un programma, come invece sta facendo la serie A Star Wars Story o le serie animate La guerra dei cloni e Rebels.

Nonostante ciò, li si può scusare perché Star Wars, alla fine dei conti, spogliata da tutti gli elementi di fantascienza e attualità velata, resta una fiaba. E chi meglio della Disney può raccontare una fiaba? Una storia semplice e lineare, la cui struttura ci è stata ripetuta più volte sin da bambini ma che per questo abbaiamo imparato a conoscere e ad amare. Certo, ci sono cose già viste, ma dove non si trovano, ormai, nei film odierni? Tolto ciò, la storia si lascia seguire con piacere. Molto fanservice e molta passione, abbastanza da invogliare a guardarlo fino alla fine.

Parlando del lato tecnico, gli effetti visivi sono decisamente migliorati da Il risveglio della forza. Non danno più l’effetto di finzione e “plasticosità”, i dettagli sono stati maggiormente curati, soprattutto per quanto riguarda il design di Snoke. Non mancano neanche gli effetti speciali, senza aggiunta eccessiva di inutile e finta CGI.

La regia è molto fluida e armoniosa, piena di campi lunghi alternati a primi piani. Rian Johnson utilizza le esperienze precedenti, proprie del suo lavoro con una delle serie TV migliori di tutti i tempi. Apprezzata la ripresa dal dolly, citazione ad Ali (Wings) del 1927, durante la scena del casinò.

Di difetti, se tralasciamo i continui rimandi alla trilogia originale, ce ne sono, principalmente errori di sceneggiatura ed espedienti tirati principalmente per allungare il film, come il fatto che il Primo Ordine preferisca inseguire lentamente la nave dei ribelli (viene esplicitamente detto che quest’ultima sta finendo il carburante) piuttosto che andare leggermente più veloce di loro, così da raggiungerli e distruggerli, oppure il piano segreto di Leia per salvare i ribelli, tenuto segreto a tutti, quando avrebbe potuto dirlo sin da prima, evitando così di rischiare centinaia di vite, o l’utilizzo di vari MacGuffin inutili ai fini della trama (il casinò citato in precedenza).

Per quanto riguarda le tanto discusse battute proprie delle pellicole “disneyane”, è bene ricordare che anche nella prima trilogia erano presenti frasi dette tanto per far ridere anche nei momenti più drammatici.

Ciò che però non si può negare è che Gli ultimi Jedi è in grado di correre rischi e tentare nuove sfide, percorrendo sentieri sempre più interessanti nelle vie della Forza. Quanto ci eravamo sorpresi, ne L’impero colpisce ancora, quando scoprimmo che la Forza è in grado di controllare oggetti, o di creare fantasmi? Vi sono novità che eguagliano quelle di quello che rimane il miglior film della serie, e che sorprendono non poco lo spettatore, nel bene o nel male.

In sostanza, nonostante i difetti, questo nuovo film di Star Wars rimane uno Star Wars. Una fiaba fantascientifica piena di passione e amore, capace di dare una boccata d’aria fresca ad una saga vecchia più di 40 anni e che continua ancora ad appassionare. Adatta sia ai fan più “anziani” sia ai neofiti che vogliono avvicinarsi.

No, non parlerò dei Porg.

 

Andrea De Venuto

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