Mille primavere: intervista esclusiva a Manuela P. Kane

Nel 2005 ha iniziato a lavorare come educatrice per l’infanzia e nel 2012, dopo un breve corso per diventare libraia, ha tentato di aprire una libreria per bambini. Ma si sa… niente è facile a questo mondo.

Eppure Manuela P. Kane non si è data per vinta e dopo essersi sposata nel 2008 con un senegalese, ha unito l’amore per la scrittura con la passione per l’Africa e le culture non occidentali. 

Mille primavere nasce proprio da qui. Dall’affetto per il continente africano, dal dolore e dal rispetto di un mondo non privilegiato. Infatti, Mille primavere è un racconto di guerra, di sofferenza, ma è anche una bellissima storia d’amore… vera, forte.

Per saperne di più, abbiamo intervistato l’autrice ed ecco cosa abbiamo scoperto…

Ha carta bianca e tre aggettivi per descriversi…

Emotiva, sensibile, solare.

Mai senza?

Kindle e telefono.

Cosa le piace leggere?

Romanzi storici, rosa e fantasy. Adoro le trame con un po’ di suspense…

Se dovesse esprimere tre desideri?

Comprare una casetta. Un lungo viaggio in Senegal. I miei romanzi tra i best-seller più venduti nelle librerie italiane.

La sua vita in un tweet?

Semplice e piena di emozioni.

Ci parli del suo ultimo romanzo. A chi lo consiglierebbe e perché?

Mille primavere è una duologia composta da un primo volume intitolato Oltre l’infinito, e da un secondo volume dal titolo: Per sempre. La storia si divide in due volumi, poiché racconta la storia tra due giovani durante (volume 1) la guerra civile ruandese del 1991,per poi continuare nel 1994 durante il genocidio ruandese (volume 2). Il primo volume inizia con un ritmo lento, leggero, una scrittura semplice e scorrevole. La storia timida, giovane e nello stesso tempo fresca, viene scossa terribilmente dagli eventi violenti del paese. Il protagonista è un soldato dell’esercito ruandese, il Capitano Gabriel Argenteri, il quale in segreto studia per diventare medico proprio come suo padre. La protagonista invece è un infermiera, Michelle Dumont, figlia di un medico belga e di una donna ruandese di etnia Tutsi (etnia perseguitata in Ruanda). I protagonisti vivranno un amore forte, a tratti incredibilmente passionale, il paesaggio, la natura selvaggia, i grandi gorilla e le meravigliose colline del Ruanda faranno da sfondo alla loro storia. Ma il loro paese affronterà delle prove dure, dei momenti difficili, dolorosi. Delle perdite importanti, dei momenti crudi e violenti. Un amore, che quindi, nascerà alle porte di una grande guerra civile. Mille primavere racconta un pezzo di storia africana, nonché europea. I riferimenti storici sono tutti veritieri e descrivono un paese abbandonato a se stesso, un popolo dimenticato dalla stessa Europa che lo ha istigato all’odio. Consiglio di leggere il mio romanzo per conoscere storie dimenticate, storie che ci faranno rendere conto di quanto siamo fortunati. L’amore tra Gabriel e Michelle è un urlo alla speranza, alla salvezza, alla rivincita e nonché alla libertà dell’essere umano.

Come nascono i suoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?

Ni. I protagonisti di questa storia sono opera della mia fantasia, ma molti personaggi sono stati creati dopo aver conosciuto in biblioteca Molti protagonisti buoni e cattivi del genocidio ruandese. Un esempio, è il Capitano Abdoul Diouf il quale prende spunto da un soldato senegalese che contribuì alla salvezza di centinaia di Tutsi durante il genocidio ruandese.

Le ambientazioni che sceglie provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?
Sono fondamentalmente reali. Kigali, le città ruandesi vengono descritte dopo un accurato studio geografico del posto. Non sono mai stata in Ruanda, quindi ho dovuto aggiungere del mio.  Il centro di Diane Fossey descritto nel primo volume è un mio sogno nel cassetto. Conoscere i gorilla di montagna era un desiderio di una Manuela bambina. Così, ho cercato di mettere su carta la mia anima viaggiatrice, i miei sogni, la mia emotività e fondere il tutto in un ambientazione il più possibile realistica.

Come può riassumere ai suoi lettori il suo romanzo? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?

Speranza, coraggio, amore e suspense. Non dimenticare mai la forza di un essere umano, il desiderio di libertà, l’amore per le proprie radici e nello stesso L’incredibile coraggio che ognuno di noi custodisce nell’animo.

È già al lavoro su un nuovo libro?

Assolutamente si. Il mio genere non può cambiare…. sono fermamente convinta che il passato non debba mai essere dimenticato. Non solo il nostro, ma anche quello di terre lontane. Perché gli uomini di ieri hanno contribuito alla nascita degli uomini di oggi. Siamo tutti legati, e scrivere è l’unico mezzo che abbiamo per non dimenticare. Per ora posso dirvi che la mia mente è finita nel South Dakota del 1899, dove i pellerossa e i visi pallidi si contendevano ancora pezzi di terra e dove la libertà veniva negata. Spero di poter regalare le emozioni che provo scrivendo questi romanzi pieni di me e del mondo.

 

Silvia Casini

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