Maria by Callas: recensione

Prima donna e poi diva, prima Maria e poi Callas. il documentario di Tom Volf, Maria by Callas, è ricco di interviste, testimonianze, materiali di repertorio, segreti, fotografie rare  suddiviso in tre parti per i tre grandi decenni della vita e la gloria della grande lirica greca. Perché la sua grecità, così forte nei tratti, fu anche un valore aggiunto alla sua grandezza: la tragedia per la Callas era un connotato che le scorreva nelle vene. E nella voce.

Il ritratto che viene fuori è quello di una donna che splendeva nella sua fragilità, personaggio tormentato e complesso, una delle figure più importanti del Novecento capace di riportare il melodramma a un’era di splendore e avvicinarlo al grande pubblico. Tom Volf si avvicina al privato della Grande Diva, ne raccoglie per tre anni i materiali più rari, l’infanzia, le immagini inedite, i racconti e le confidenze delle persone più intime per cercare di costruire la donna oltre la diva. Gli anni del successo, il grande amore per Onassis, l’amicizia e il lavoro con Pier Paolo Pasolini poi il dimagrimento e la tragica e prematura morte, tanti tasselli di una vita vissuta con ardore e passione, anche questo fa parte della grecità della Callas.

La voce narrante di Anna Bonaiuto (in originale di Fanny Ardant) riesce a cadenzare con eleganza i racconti intimi di una donna che ha dato tutto per la sua arte tanto da confondersi con la sua vita.

Volf però non è interessato al gossip, alla mondanità e al divismo che ha portato sulle copertina di tutte il mondo gli amori e i dramma della Callas, Volf ricostruisce la figura rivoluzionaria della cantante lirica che ha portato nel mondo del melodramma un vento di originalità e di cambiamento. Maria Callas non era solo una voce, era un corpo e un volto che ridefiniva le regole dell’Opera con dei lasciti che ancora oggi non ci abbandonano.

Il lavoro sul materiale d’archivio che è stato fatto è di grande importanza: ogni infatti fotogramma è stato restaurato per restituire la bellezza della donna e della sua era di splendore. Callas, Maria. Impossibile da dimenticare.

 

Andreina Di Sanzo

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