Legend: recensione

Si dice di solito che il seguito di un romanzo o di un film, non è mai all’altezza del primo, invece nel caso di Legend il secondo capitolo della trilogia della serie Shades of Magic, si può dire forse l’opposto.

Certo ha una partenza piuttosto lenta, che fatica ad ingranare, ma nella seconda parte tiene davvero incollati alle pagine, col fiato in sospeso, ad ogni nuovo cambio di prospettiva.

Ritroviamo il principe Rhy, il sopravvissuto, suo fratello Kell, il salvatore, nonché ultimo Antari e la folle e spericolata Delilah Bard, la ragazza che non dovrebbe nemmeno esistere in quel mondo. Come direbbe il Dottor, in Doctor Who, è un po’ la “ragazza impossibile”. Lila fa tutto ciò che non dovrebbe fare, e ci riesce piuttosto bene, ed ha un’annata capacità di cacciarsi nei pasticci.

La prima parte del libro verte proprio su di lei, sulla sua decisione di abbandonare Kell, dopo aver salvato, insieme a lui, le sorti di Londra Rossa. E dopo quattro mesi trascorsi dagli ultimi avvenimenti la ritroviamo, in qualità di miglior ladro, e non solo, a bordo di una nave pirata, là Pinnacolo Notturno, capitanata dall’affascinante, quanto enigmatico Alucard Emery, che in seguito rivelerà ben altre doti oltre a quelle di Capitano di mare.

Nel palazzo reale, invece, i due fratelli non stanno così bene come potrebbe sembrare. Il sacrificio di Kell, che di fatto ha legato la propria vita a quella di Rhy, per riportarlo in vita, non se Bra può essere stato apprezzato, soprattutto dal re e dalla regina, che lo trattano più come un problema da tenere a bada, che come un figlio adottivo, nonostante Kell provi immenso affetto per il principe suo fratellastro e fedeltà alla corona.

Il fatto è che i due fratelli ritrovandosi legati dalla magia, sentono uno il dolore dell’altro, ed anche i pensieri e i sentimenti sono spesso condivisi, perché la vita che sta vivendo Rhy, in parte, è quella di Kell. Rhy non può morire se non muore Kell, e quest’ultimo è intenzionato a proteggere il fratello da tutto, anche da se stesso.

Ovviamente la situazione non è facile e i due vivono momenti di tensione, sconforto e frustrazione, fino a quando Rhy non ha la brillante idea di organizzare gli  Essen Tasch, i giochi degli elementi. Una sorta di torneo magico tra campioni, dove fare partecipare anche il fratello Kell, sotto mentite spoglie.

Rhy ha bisogno che Kell si sfoghi in un combattimento del genere, perché avverte la sua sofferenza nel trattenersi, e la sua infelicita, come se fosse la propria, in più è anche tormentato dagli incubi di quella notte in cui è morto. Per questo motivo i giochi sono un ottimo diversivo.

Se Kell vi parteciperà da infiltrato, non sa che anche Lila, dopo aver studiato per mesi la magia, con Alucard come maestro, vuole parteciparvi e si fingerà un concorrente, prendendone il posto.

Anche il capitano Alucard Emery vi prenderà parte, in veste ufficiale di membro reale, suscitando il disappunto di Kell, e l’approvazione di Rhy, i due infatti, il giovane principe e il capitano sono in rapporto molto intimi.

Intanto a Londra Bianca, il mondo da cui proviene Lila, quello senza magia e con molta miseria, le cose stanno misteriosamente cambiando.

Dopo la morte dei tiranni, i fratelli gemelli Dane, un nuovo re ne ha preso il posto e la città ha preso a rinascere, a rifiorire e la magia ha cominciato debolmente a pulsare nuovamente nelle vene della terra arida.

Ma tutto ciò ha un prezzo e il nuovo e magnanimo re non è che vuol far credere.

Ha le fattezze di una vecchia conoscenza di Kell, è uomo, ma nello stesso tempo non lo è, vittima dell’energia della pietra nera che lo ha salvato impossessandosi di lui, e che gli rivela che in realtà quella pietra non era altro che un frammento del vero potere.

Quell’essere che ora comanda il nuovo re di Londra Bianca, duce di chiamarsi Osaron e non si accontenta di aver quel mondo soltanto, ma desidera conquistare anche gli altri, soprattutto quello di Kell, ma farlo ha bisogno di alleati e di costruire una trappola per attirare il giovane Antari di Londra Rossa, a sé.

Il finale è aperto, il libro si conclude con un gigantesco cliffhanger che lascia in sospeso molte vicende e al lettore restano più domande che risposte.

Personalmente ho amato questo secondo libro per come vengono  trattati alcuni argomenti anche spinosi ed il modo in cui l’autrice ha saputo far maturare i personaggi, specialmente Rhy e Kell. I due ragazzi, poco più che ventenni, si trovano a dover fare i conti con qualcosa di più grande di loro. Rhy si sente in debito con il fratello, un debito che non potrà mai ripagare, poiché è stato riportato in vita grazie alla magia di Kell, grazie al suo stesso cuore. Kell dal canto suo si sente in intrappolato, sa che tutto ciò che farà d’ora in avanti condizionerà non solo se stesso, ma anche il principe, e non può andarsene perché il Re e la Regina, che ora lo trattano con freddezza e distacco, e non più come un figlio, non glielo permetterebbero.

Lila sembra essere l’unica che è rimasta se stessa, continuando a fuggire per non affrontare certi sentimenti e certi pensieri, lei è il personaggio che mi ha convinto di meno per ora, è quello che è rimasto un po’ più infantile ed incosciente, secondo me.

A ogni modo, dopo un finale così spiazzante, che poi non è un vero finale, e lo riconosce anche l’autrice nei ringraziamenti a fine testo, non vedo l’ora di poter leggere il seguito nel terzo libro, sperando che tutti i nodi vengano al pettine.

Questa autrice per me è stata una piacevolissima scoperta e la consiglio vivamente.

Samanta Crespi

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