Le cronache di Ethis: La prescelta e la principessa – recensione

A quasi un anno esatto dalla sua pubblicazione mi accingo, finalmente, a recensire Le cronache di Ethis – La prescelta e la principessa di Simona Gurzì, è un romanzo fantasy, primo volume di una saga che ha tutte le caratteristiche per essere avvincente e interessante.

Di seguito eccovi la trama:

La vita di Selphine, giovane appassionata di lettura, cambia drasticamente quando un uomo misterioso la riporta in quello che è il suo vero luogo d’appartenenza: il Regno di Ethis. La ragazza ricorda così di appartenere agli Oscuri, un popolo in continua combutta con i Guerrieri della Luce per quei territori che hanno visto solo guerra negli ultimi secoli. Selphine riuscirà a compiere il suo destino? E Theros, l’affascinante Principe dei Guerrieri della Luce, l’aiuterà o rappresenterà solo una pericolosa tentazione per lei?

La lettura di questo corposo romanzo scorre veloce, lo stile è semplice senza essere banale e i personaggi sono, quasi tutti, ben caratterizzati. L’idea di fondo di avere due fazioni che si combattono, il bene e il male, la luce e l’ombra non è nuova, ma qui vi ho trovato comunque elementari originali, a partire dai poteri dei personaggi e dalla ricerca delle pietre.

Devo essere sincera, ho empatizzato molto di più coi personaggi secondari e comprimari che con la protagonista, che ho trovato a volte un po’ frettolosa nelle azioni e pensieri.

Le ambientazioni e scenari sono molto ben descritti, invece per quanto riguarda la trama che si dipana nel libro, devo dire che alcune vicende scorrono troppo velocemente senza dare il tempo al lettore di capire cosa accade o dando troppe cose per scontate.

Spesso leggendo ho avuto l’impressione di frammentazione: un momento prima sono con un personaggio in un luogo e un momento dopo con un altro, senza che ci sia un passaggio lineare, metto, una spiegazione.

Questo, a parer mio è il difetto principale della storia, molte cose buone e interessanti solo accennate o trattate troppo frettolosamente e confusamente, come la relazione della principessa Anomis e il suo ruolo, tematiche che avrebbero dovuto essere trattate forse più approfonditamente.

Credo che questo accade perché essendo un primo volume di una trilogia più corposa, l’autrice non voglia svelare tutto e subito, quello che è certo è che ci sono ottimi spunti e idee originali per un fantasy, solo dovrebbero essere presentate con più calma e prendendosi il giusto spazio.

Certi personaggi hanno una grande profondità, ma restano sullo sfondo ed è un peccato.

In linea generale ho apprezzato questa storia, perché vedo che dietro ad una scrittura forse un po’ acerba c’è tanto potenziale, sicuramente leggerò anche il seguito, perché adoro i romanzi fantasy in cui c’è una lotta tra il bene il male, ma alla fine nessuno vince, perché ci si allea per un bene superiore, un’idea che trascende le fazioni, i sentimenti e  avvicina tutti, anche chi prima era nemico e poi diventa amico o addirittura amante.

 

Samanta Crespi
 
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