La La land: recensione

Dopo il record ai Golden Globes (dove ha trionfato con ben sette premi), La La Land raddoppia il successo con quattordici nomination agli Oscar 2017. Il film entra così di diritto nella storia dell’Academy e se state morendo dalla voglia di vederlo, sappiate che uscirà il 26 gennaio nei cinema italiani, distribuito da 01 Distribution.

Di fatto, La La Land è candidato come Miglior Film, Miglior Regia (Damien Chazelle), Miglior Attore protagonista (Ryan Gosling), Miglior Attrice protagonista (Emma Stone), Miglior Sceneggiatura Originale (Damien Chazelle), Miglior Fotografia, Migliori Scenografie , Migliori Costumi, Miglior Colonna Sonora originale, Miglior Canzone Audition (The fools who dream), Miglior Canzone City of stars, Miglior Montaggio, Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro.

Impressionante, vero? Certo, dopo il superbo Whiplash (vincitore di tre Oscar), nessuno avrebbe mai potuto immaginare che il regista e sceneggiatore Damien Chazelle, sarebbe riuscito in un’impresa titanica regalando al pubblico una lettera d’amore sulla magia della vecchia Hollywood, raccontata, però, da un punto di vista del tutto contemporaneo.

Quanto ai protagonisti del film (Emma Stone e Ryan Gosling) sono perfetti nel trasmettere l’intensità di una passione profonda e dolceamara. Lei incarna un’aspirante attrice con la voglia di emergere, mentre lui un musicista purista e amante del jazz. Entrambi vivono a Los Angeles e sono in cerca di fortuna: Mia (Emma Stone), tra un provino e l’altro, serve cappuccini alle star del cinema; Sebastian (Ryan Gosling), invece, sbarca il lunario suonando nei piano bar.

E se Whiplash vi aveva stupito con un duello dinamico a suon di bacchette e sguardi feroci, La La Land vi ammalierà per la freschezza e l’originalità di una trama tutto sommato semplice e leggera, ma perfezionata dall’alchimia della coppia Stone-Gosling, da un brillante impianto visivo, da un montaggio vibrante, dai colori vividi e dai continui rimandi cinematografici a Gioventù bruciata, a Moulin Rouge e a Cantando sotto la pioggia.  Il ritmo incanta, e la commedia musicale ne acquista in vigore poetico. In sostanza, Chazelle ha la musica nel cuore e il cinema nell’anima, e ci sa fare… per davvero.

Tra l’altro il taglio in Cinemascope riempie gli occhi di un certo luccichio e mette in evidenza un Sebastian imperfetto, bello, talentuoso e burbero che si scontra a pieno muso con la dolcezza di Mia, vestita, quasi sempre, di tonalità pastello, capaci di filtrare tutte le meraviglie nascoste nel suo “Io” più intimo. Entrambi, infatti, hanno voglia di rivincita, hanno fame di successo, hanno sogni da vendere e un cuore che prima o poi si spezzerà a causa di scelte infauste, perché, si sa, a volte il destino è disarmonico e impietoso. E nel finale, potente come un sortilegio, si evince tutta la struggente malinconia della vita.

Ammettiamolo: La La Land è un colpo al cuore, un dolcissimo viaggio nello spirito di due sognatori, un inno a certi amori che non finiscono mai. Sì… La La Land è una deliziosa favola moderna, racchiusa nella prodigiosa matrice cinematografica, che tra pennellate, canzoni, balli e musica, regala emozioni e sentimenti batticuore difficili da dimenticare.

Silvia Casini

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