Indice gliceAmico: intervista esclusiva a Raffaella Fenoglio

La vita è più bella per chi mangia bene! Ecco una delle affermazioni fondamentali contenute nel nuovo libro di Raffaella Fenoglio, pensato per chi desidera tenere sotto controllo il diabete, le malattie cardiovascolari o l’obesità ma anche, più semplicemente, per imparare a conservare e preparare meglio gli alimenti, mantenendone le proprietà benefiche.

Ligure con radici piemontesi, la Fenoglio è autrice di Tre civette sul comò – foodblog con l’indice glicemico al minimo. Tra i suoi titoli Pan e Pumata, dedicato alla cucina del Ponente Ligure, e Abbasso l’indice glicemico. 50+4 ricette per contenere l’IG mangiando bene. Quando non spadella, coltiva la passione per i romanzi per ragazzi e per l’infanzia. Ha pubblicato Gala Cox e Storia degli strani animali della fattoria dei Monaci Templari e del coraggio della piccola Nicole (e di Claude). Con un gruppo di amiche ha fondato P.E.N.E.L.O.P.E. odv, associazione attiva per la parità di genere. Preferisce il porro alla cipolla, non usa teglie in silicone, odia pulire i carciofi, mangia preferibilmente pasta corta ma molto al dente.

Stando alle sue indicazioni, vivere una vita “a basso indice glicemico” significa utilizzare ingredienti sani per creare ricette ricche di salute, oltre che di gusto.

Ecco perché l’abbiamo intervistata… per saperne un po’ di più, dato che il suo nuovo promette di diventare un amico fidato in cucina.

Si tratta di un’opera coloratissima, tutta da mettere in pratica e da leggere, grazie anche ai contributi di foodblogger, esperti e autori specializzati.

Svelaci un segreto…

Cucinare bene non richiede né troppo tempo, né troppo studio. Ah! Ma tu volevi un mio segreto! Allora ti svelo che sono una superfan di serie televisive, sai quelle lunghissime? Ecco io me le vedo tutte, o quasi.

La tua ricetta preferita?

Waffle salati al pomodoro con mozzarella di bufala.

Cosa ti piace mangiare?

Decisamente il salato. Pizza soprattutto, ma anche una bella pasta e fagioli! Poi Pasta corta con le verdure, torte di verdure, zuppe, un tagliere di formaggi, le acciughe fritte…

Un desiderio nascosto?

Saper cantare ma non succederà mai: sono stonatissima!

L’ingrediente che ami di più?

La feta greca, il formaggio  tradizionale greco, a pasta semidura e friabile, bianchissimo e leggermente salato. Cerco di metterla dappertutto. Negli impasti delle focacce, nelle torte di verdure, nei ripieni, nelle insalate o anche da sola semplicemente tagliata a cubetti.

Parlaci del tuo ultimo ricettario. A chi lo consiglieresti e perché?

In primis a chi ha problemi metabolici e deve stare molto attento alla sua alimentazione. Poi a chi vuole prendersi cura di sé e regolarizzare il suo metabolismo facendogli evitare sbalzi glicemici. Basta poco: farine e cereali integrali, zuccheri non raffinati, frutta secca e a guscio.

Ispirazioni?

Le ricette della tradizione, spunti presi qua e là, ingredienti nuovi e anche… aprire il frigo, vedere cosa offre e inventarsi una ricetta lì per lì, e credetemi vengono fuori cose molto interessanti – a patto che vi siate ricordati di fare la spesa.

Come puoi riassumere ai potenziali lettori il tuo libro? Cosa ha di particolare rispetto agli altri manuali gastronomici?

Un mare di ricette, alcune nei capitoli appositi divisi a seconda del momento della giornata e altre  per tema: per esempio Torte a base di verdura, Cucinare con i fiori eduli, #tuttoinuno ovvero cucinare tutti gli ingredienti insieme in un unico tegame, cucinare con l’aquafaba… ma a parte le ricette ci sono approfondimenti sul tema cibo che spaziano in diversi campi: cibo e cinema, cibo letteratura, mangiare in ufficio, mangiare con gli occhi, coltivare le aromatiche sul terrazzo, la cucina ebraica veneziana ecc., ecc.

Sei già al lavoro su un nuovo progetto?

Ho molte idee e mi sto guardando intorno. Vorrei fare qualcosa focalizzato sul basso indice glicemico, ma con una marcia in più.

Foto Paolo Picciotto

 

 

Silvia Casini

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