Cime tempestose: recensione

Buongiorno booklovers…

Recensione… è il termine meno adatto a quello che mi accingo a scrivere oggi. Una parola che poco si addice ad essere usata nei riguardi di una vera opera d’arte come Cime tempestose. Chi potrebbe sostenere di poter “recensire” un genio come Emily  Brontë?

Quello che farò in quest’articolo, sarà cercare nel modo più profondo e sincero possibile di comunicarvi le mie contrastanti emozioni e le mie personali sensazioni  nel leggere un capolavoro senza tempo come Wuthering Heights.

I primi capitoli del romanzo della Brontë mi hanno accompagnata piano, per mano, nella tenuta di Mr. Heatcliff, mi hanno  guidata, guardandomi intorno come un visitatore indesiderato, proprio come Mr. Lockwood, l’affittuario di  Thrushcross Grange, la tenuta sull’altro lato della collina.

Io “la collina” la immagino così… da una parte Wuthering Heights, con le sue gotiche atmosfere, e dall’altra la luminosa Thrushcross Grange, dove splende il sole, un sole illusorio e fittizio, perché altro non sono che le due facce della stessa sofferenza.

Leggere Cime tempestose è un’esperienza che ogni essere umano dovrebbe dovrebbe provare. Questo romanzo provoca sensazioni diverse e contrastanti rileggendolo più volte nel corso della vita.
Wuthering Heights è la vera devastazione emotiva.

Le parole scritte da Emily Brontë , entrano dagli occhi, scendono nella gola dove fanno una lunga pausa, per poi invadere lo stomaco e tutti i sensi.

Ho amato Heatcliff, ma ho amato di più Catherine, per poi odiare Heatcliff e soffrire… e piangere con lui la morte di lei.
Ho temuto le sue ossessioni, ma le ho infine comprese.
Tutti i personaggi sono vittime e carnefici. Carnefici degli altri, ma anche di se stessi, di cui diventano spesso le vittime. Hanno tutti un lato oscuro, anche la stessa Nelly, la governante, voce narrante della vicenda, ma allo stesso tempo tutti sono dotati di una luce abbagliante e ammaliante che ti accarezza, attirandoti a sé senza che tu possa opporre resistenza.

Gli abitanti delle due tenute ti trascinano nelle loro paturnie e nei loro personali baratri emotivi senza che tu riesca a porre la giusta distanza tra te e loro.

Il lettore che decide di affrontare per la prima volta la lettura di Cime tempestose deve esse pronto a mettere a nudo i propri sentimenti. Si sentirà vulnerabile e impotente. Distrutto nel profondo, finché ogni personaggio di questa storia non deciderà di porre fine alle sue sofferenze che coincideranno con quelle del lettore.

L’unico momento di gioia l’ho provato leggendo le ultime pagine del romanzo, che terminando però, lascia un enorme senso di vuoto che porta a sentire nel tempo il bisogno di rileggere Wuthering Heights, per riprovare ancora le stesse devastanti emozioni che solo Emily  Brontë è capace di suscitare,  rendendolo un’esperienza necessaria.

Buona lettura.

 

Marilena Cracolici 

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Per gentile concessione di Marilena’s Journal