Dreamwalker. La ragazza che camminava nei sogni: recensione

Buongiorno cari lettori! Amate i sogni e tutto il mondo dietro agli universi paralleli?

Bene, questo romanzo non è un fantasy e neanche un romanzo paranormale, ma ci fa entrare in un mondo pieno di dubbi su cosa è reale e cosa non lo è. Stiamo parlando di Dreamwalker scritto da Mariachiara Cabrini autopubblicato nel 2017.

Diana ha perso cinque anni della sua vita. Vorrebbe che non fosse accaduto, ma non può cambiare il passato, né cancellare le cicatrici che le ha lasciato. Può solo ricominciare daccapo. Costruirsi una nuova identità, trovare nuovi amici, un nuovo scopo e nascondere a tutti il suo segreto. Nessuno potrebbe mai immaginare che dietro i suoi abiti sempre coordinati, la sua quieta determinazione nello studio e l’abilità di creare dolci squisiti, si celi una paura che stenta a tenere a bada. Nemmeno Sebastiano, l’assistente del corso di giapponese che Diana ha iniziato da poco a seguire. Quando la guarda, lui vede solo una ragazza attraente, con gli occhi grigi più belli che abbia mai visto, ma quando lei lo guarda vede ciò che sta cercando disperatamente di lasciarsi alle spalle. Vede un incubo che le impedisce di dormire, un dolore che l’ha cambiata per sempre e che non vuole mai più provare.

Cosa accadrebbe se un giorno ti svegliassi e scoprissi che gli ultimi cinque anni della tua vita sono stati solo un sogno? Che il ragazzo che hai amato e perduto non è mai esistito? Se non ti puoi fidare dei tuoi stessi sensi per capire ciò che è reale e ciò che non lo è, come potrai mai avere un’esistenza anche solo apparentemente normale?

Quando ho iniziato a leggere questo libro mi aspettavo una solita storia romance con del paranormale, invece mi ha stupito in tutto e per tutto! Iniziando dalla trama: totalmente inaspettata e così intricata da prenderti fin dalle prime dieci pagine! Un insieme di emozioni sprigionate in ogni parola dell’autrice, l’ho adorato proprio per la suspense e per il timore che incuteva. Ma ovviamente non è un horror e neanche un thriller, è semplicemente una storia ben scritta e soprattutto sviluppata meravigliosamente. La trama è stata spalmata bene in tutte le 370 pagine del romanzo senza cadere nel banale e nella ripetizione. Una nota negativa però c’è: non mi hanno colpito i personaggi.

La protagonista, Diana, forse è quella che merita una sufficienza piena, a tratti totalmente da prendere e sbattere al muro e in altri momenti così forte e determinata da farti pensare “finalmente una con le palle!”. Molto bello anche il suo rapporto con la malattia, una malattia che non rappresenta il personaggio, ma diventa un qualcosa di cui avere paura e di cui liberarsene. Niente a che vedere con Hazel di Colpa delle stelle di John Green, perché mentre Diana vuole sotterrarla, Hazel ormai l’ha accettata e ci convive. Ma entrambe hanno una cosa in comune: non vogliono far avvicinare nessuno a loro. Gli altri personaggi invece sono un po’ più stereotipati, il primo tra tutti Sebastiano… insipido, non mi ha fatto impazzire.

Per il resto, il libro mi ha intrigato moltissimo. L’ho letto in pochissimo tempo e soprattutto non mi ha annoiato mai in nessuna parte! Complimenti all’autrice! Consigliatissimo a tutti!

Buona lettura!

 

Giulia Paternò

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