Citrus Volume 2: recensione

Continuano le (dis) avventure delle (non proprio) sorelle. Il secondo volume di Citrus ha regalato un background più approfondito sul passato di Mei e Yuzu.

Le due sorellastre stanno risolvendo un rapporto conflittuale, non solo perché non riescono ad accettare il sentimento romantico tra di loro, ma anche per il loro rapporto con la figura paterna. Se nel caso di Yuzu, il padre è stato assente fin dall’infanzia in quanto morto, nel caso di Mei, il padre le ha affidato un compito arduo (badare alla scuola di proprietà della loro famiglia), girando per il mondo e vedendo sporadicamente la figlia. Mei si è aggrappata all’immagine di un uomo che non era che un’illusione, in quanto suo padre ha deciso di insegnare in paesi più sfortunati, invece che pensare all’impresa di famiglia.

Qui, insomma, vediamo la figura di Mei farsi fragile, mentre Yuzu diventa man mano il suo supporto emotivo. Le due, opposte, si completano a vicenda.

Nota in particolare va alla new entry del fumetto: Himeko Momokino, amica d’infanzia di Mei e gelosissima del suo rapporto con Yuzu. Il suo ruolo principalmente è quello di aggiungere un po’ di pepe alla storia. La gelosia di Himeko è tale da tentare di sedurre sessualmente la sua amica, pur di allontanarla dalla sorellastra. Alla fine avrà un rapporto di rivalità/cordialità con Yuzu.

Dobbiamo dire che Himeko è un altro personaggio che non è proprio stabile mentalmente (assieme a Mei), in quanto a volte i suoi modi rasentano lo stalking e l’ossessione.

In conclusione, Citrus 2 è nettamente migliore del primo volume, che funge solo da prologo. Qui si esplorano i passati dei protagonisti, mostrando altri lati della loro personalità che prima erano stati appena accennati. Naturalmente ci saranno scene comiche, come la rivalità amorosa tra Yuzu e Himeko per contendersi l’attenzione di Mei.

 

Debora Parisi

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