Ant-Man and The Wasp: recensione

Mentre in tutto il mondo il film Marvel Avengers: Infinity War domina il box office con incassi da record, l’Universo Cinematografico Marvel riporta sul grande schermo il più piccolo dei supereroi con il nuovo capitolo Ant-Man and The Wasp. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, il film arriva oggi nelle sale italiane, anche in 3D.

E in questo secondo capitolo, dopo gli eventi raccontati in Captain America: Civil War, vedrete Scott Lang affrontare le conseguenze delle proprie scelte sia come supereroe, che come padre. Infatti, mentre sarà impegnato a gestire la sua vita familiare e le sue responsabilità come Ant-Man, verrà coinvolto in una nuova e urgente missione da Hope van Dyne e dal Dr. Hank Pym. Così, Scott indosserà ancora una volta la sua tuta e imparerà a combattere al fianco di The Wasp, mentre la squadra cercherà di far luce sui segreti del proprio passato.

Il cast annovera vecchie e nuove conoscenze, come Paul Rudd, Evangeline Lilly, Michael Pena, Walton Goggins, Bobby Cannavale, Judy Greer, Tip “T.I.” Harris, David Dastmalchian, Hannah John Kamen, Abby Ryder-Fortson, Randall Park, Michelle Pfeiffer, Laurence Fishburne e Michael Douglas.

A livello narrative, il film è sia un nuovo episodio di Ant-Man, che al contempo un lungometraggio incentrato sugli eventi scatenati in Captain America: Civil War.

E se nel primo Ant-Man, l’impasto era assai spassoso e gradevole, in questa seconda avventura Hope e Scott utilizzano il proprio potenziale al fine di essere all’altezza delle rispettive identità, ma talvolta le gag comiche sono eccessive (inevitabile il confronto con Guardiani della galassia).

Resta comunque il fatto che Ant-Man and The Wasp è godibile e la narrazione, condita da dimensioni quantiche, tecnologie all’avanguardia, azione, minacce, flashback e una sorta di fantasma teso a scombinare i progetti dei supereroi, contribuisce a divertire e di generare attesa per ciò che verrà, perché la mente Marvel promette sorprese galattiche.

Inoltre, la performance di Paul Rudd è bravo a rendere a livello mimico il coraggio del supereroe rimpicciolito o ingigantito a seconda delle situazioni, il suo smarrimento emotivo e paterno, e a far passare il messaggio che per essere dei veri supereroi non servono eccezionali poteri, ma un gran cuore e la volontà di aiutare il prossimo. Sempre.

In definitiva, Ant-Man and The Wasp è uno spettacolo da non perdere, anche solo per ingannare l’attesa al fine di scoprire a cosa serviranno le imprese degli Avengers e come finirà la battaglia contro il temibile Thanos.

 

Silvia Casini

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