Torna anche tu a Hogwarts con Animali fantastici: I crimini di Grindelwald, la seconda delle cinque nuove avventure ambientate nel Wizarding World™ creato da J.K. Rowling. Il film, infatti, è uscito in home video e vi consentirà di rivivere quelle emozioni che hanno letteralmente spaccata a metà il pubblico.
Il film presenta un cast corale guidato da Johnny Depp (la serie Pirati dei Caraibi, Sweeny Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street), Eddie Redmayne (La teoria del tutto, Les Misérable), Jude Law (i film di Sherlock Holmes, Ritorno a Cold Mountain) Katherine Waterston (Vizio di forma, Alien: Covenant), Dan Fogler (la serie The Walking Dead), Alison Sudol (Transparent per la TV), Ezra Miller (Noi siamo infinito, … E ora parliamo di Kevin), Zoë Kravitz (Dope, Mad Max: Fury Road), Callum Turner (Guerra & Pace, Green Room), Claudia Kim (Avengers: Age of Ultron, La torre nera), William Nadylam (L’affare SK1, Kirikù e la strega Karaba), Kevin Guthrie (Sunshine on Leith), Carmen Ejogo (Selma, It Comes at Night), Poppy Corby-Tuech (Harlots per la TV).
Animali fantastici: I crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling. Il film è prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram. Tim Lewis, Neil Blair, Rick Senat e Danny Cohen sono i produttori esecutivi.
Il film riunisce la squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte del primo film Animali fantastici, che comprende: il direttore della fotografia premio Oscar® Philippe Rousselot (In mezzo scorre il fiume); lo sceneggiatore tre volte premio Oscar® Stuart Craig (Il paziente inglese, Le relazioni pericolose, Gandhi, i film di Harry Potter); la costumista quattro volte premiata con l’Oscar® Colleen Atwood (Chicago, Memorie di una geisha, Alice in Wonderland, Animali fantastici e dove trovarli) e il veterano collaboratore di Yates, il montatore Mark Day (gli ultimi quattro film di Harry Potter). Le musiche sono opera del compositore candidato a otto premi Oscar® James Newton Howard (Defiance – i giorni del coraggio, Michael Clayton, i film di Hunger Games).
Siamo a New York ed è il 1927. Sono passati pochi mesi dalla cattura da parte del MACUSA del perfido e potente Grindelwald e, come da minaccia, il Mago Oscuro sfugge presto alla detenzione, nel corso di una sequenza aerea che stabilisce da subito le caratteristiche dello spettacolo visivo che sta per seguire: vertiginoso, inquieto e acrobatico. Grindelwald ha piani estremi, sul mondo dei maghi e su quello dei non maghi, e si dirige a radunare i suoi seguaci, pescando tra le fila degli scontenti per i metodi repressivi e violenti del Ministero della Magia. Ma in particolare cerca Credence, l’Obscuriale miracolosamente scampato alla morte. Anche Newt Scamander, il timido magizoologo, è sulle tracce del ragazzo, per conto di Albus Silente. E naturalmente anche il Ministero, e l’Auror Tina, con la quale Newt ha un malinteso sentimentale in sospeso.
Iniziamo a dire subito una cosa sul titolo: I crimini di Grindelwald. Uno penserebbe che potrebbe trattare di tutte le atrocità compiute dal futuro mago dittatore in nome della sua utopia, esattamente come un documentario sui “crimini dell’U.R.S.S” narrerebbe di tutte le nefandezze compiute dal governo sovietico nei suoi anni al potere. Nel film, purtroppo, l’unico crimine veramente degno di nota e l’attentato alla città di Parigi da parte di Grindelwald per mezzo dell’ardemonio. Per carità, ha compiuto omicidi, lo sfruttamento di una persona con traumi mentali allo scopo bellico (Credence) e raduni illegali di propaganda pro regime. Ma non sono abbastanza per rappresentare il titolo. Avrebbe avuto più senso metterlo al culmine del suo potere, quando terrorizzava l’Europa.
Parlando dei personaggi, il film si divide a metà: da una parte, li approfondisce, come nel caso di Grindelwald e Silente, nell’altra li ridicolizza e mette degli escamotage contradittori per la loro personalità, come nel caso di Queenie. Nessuno dei due amanti ha mai pensato di trasferirsi in Europa e raggirare il problema del matrimonio tra maghi e babbani? Anche la trovata da sitcom per spiegare l’incidente “Corvus Lestrange” è un trip mentale inutile e forzato.
Jude Law e Johnny Depp sono incredibili nel loro ruolo. Vediamo un Silente più giovane e manipolatore, ma anche segnato dalla morte della sorella. Evento che lo tormenterà per tutta la vita. Silente è un giocatore di scacchi, proprio come la sua controparte Grindelwald, entrambi si muovono seguendo il proprio “bene superiore”, ma Silente è riuscito a comprendere la sua natura egoistica e a darsi una calmata, grazie alla morte di Ariana. I due personaggi sono quindi speculari, ma anche opposti. Grindelwald viene rappresentato in maniera differente da Voldemort: nel focus sui due maghi oscuri, eravamo riusciti ad inquadrare la sua psicologia prima dell’uscita del film. Il personaggio si rivela più un idealista che crede realmente in quel che fa, pensando di compiere la cosa giusta. Non è un serial killer come Voldemort e rimane contrario ai pensieri estremisti della sua luogotenente Rosier: non vuole sterminare i babbani, solo renderli cittadini di seconda classe. In un certo senso è più pericoloso di Voldemort perché non usa la paura, ma ammalia le persone, sfruttando i loro punti deboli.
Ma nonostante queste imperfezioni, il film risulta godibile fino agli ultimi cento secondi. Dopo quelle malefiche parole, il pubblico dei fan ha praticamente emesse fuoco e fiamme, come i draghi del torneo tre maghi. Va bene aggiungere elementi per vivacizzare la trama, ma quelle ultime parole sono più mortali delle maledizioni senza perdono, in quanto stravolgono brutalmente il canone della storia.
Possiamo solo sperare che trovino un escamotage intelligente per coprire tale errore, ma da questa pellicola abbiamo compreso una cosa: che spesso gli autori se ne infischiano delle proprie opere.
Comunque, nel dvd potrete anche visionare un contenuto speciale che inevitabilmente vi trasporterà in un mondo magico (Le Ministère des Affaires Magiques: The French Ministry).
Riassumendo, il film è da sconsigliare? Indubbiamente, merita di essere visto.
Debora Parisi
© Riproduzione Riservata