Youtopia: recensione

Opera di estrema attualità, soprattutto per i millenials, la generazione connessa per eccellenza, Youtopia racconta di Matilde, una ragazza diciottenne che vive insieme alla nonna malata e alla mamma Laura (Donatella Finocchiaro), una donna distrutta, in continua lotta con i debiti e i fallimenti della propria vita. Per sfuggire a una realtà che le impedisce di avere ciò che desidera, proprio come la madre, Matilde preferisce rifugiarsi nel mondo online. È proprio in questo mondo che trova una scorciatoia per facili guadagni: spogliarsi in webcam. Ed è pieno di persone disposte a  pagare cifre considerevoli per show del genere. Uno di loro è Ernesto (Alessandro Haber), un ricco farmacista di 60 anni, sposato e con un figlio, convinto che la felicità sia strettamente legata al sesso e al possesso.

Cosa succede quando una giovane ragazza mette all’asta sul web la propria verginità per saldare i debiti della madre? Cosa si è disposti a fare pur di ottenere quello che si desidera? Quanto il “dio” denaro” muove ed influenza le vite delle persone? Questi, alcuni degli interrogativi affrontati nella pellicola di Berardo Carboni che pone al centro di ogni interrogativo il web e alle conseguenze che inevitabilmente hanno sulla realtà vissuta dai personaggi.

Youtopia da un lato mostra la realtà così com’è: cinica e spietata, dall’altro racconta come oggi sia possibile e indispensabile cercare nuovi scenari, nuovi desideri, nuove visioni. La protagonista Matilde utilizza il mondo virtuale nel suo duplice aspetto, immischiandosi prima in un giro losco e apparentemente senza via d’uscita per ottenere quello che desidera; successivamente lo stesso mondo che sembra esserle ostile, si rivela per lei salvifico e “utopico”.

Trattando il tema dell’utilizzo che si fa del mezzo internet: il rapporto tra sessualità, denaro e web e di come esso possa stravolgere la vita, Youtopia riesce nell’intento di essere disturbante, cinico, fastidioso agli occhi di chi guarda, non abbandonando mai del tutto, però, la speranza e la possibilità di scegliere diversamente e con criterio la propria strada.

 

Federica Rizzo

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