The lodgers – Non infrangere le regole: recensione

Atmosfere dark, senso del gotico, ambientazioni in epoche passate; l’horror che il più delle volte fa a meno degli effetti speciali raccapriccianti solitamente ha modo di affidarsi a tali elementi, creando quel brivido giusto mai magari fine e se stesso.

Tutto ciò il più delle volte è una prerogativa presente negli horror europei, i quali nel tempo si sono sempre più evoluti in riguardo, trattando tematiche e argomenti vari nel mezzo di alcune ambientazioni raccapriccianti, soprattutto se si tratta di immense case infestate; si può dire che ad aprire le danze in riguardo fu il misconosciuto Fantasmi di Lewis Gilbert, pellicola del 1995 interpretata da una giovanissima Kate Beckinsale, poi seguito a ruota da altri film, e paesi, come lo spagnolo The others di Alejandro Amenabar, il francese Saint Ange di Pascal Laugier e l’inglese 1921 – Il mistero di Rookford di Nick Murphy.

Adesso direttamente dall’Irlanda arriva un’altra pellicola ambientata in un passato gotico, intenzionata a voler far rabbrividire i suoi spettatori con atmosfere degne di nota e suggestioni del caso, senza disdegnare la presenza di entità ultraterrene; The lodgers – Non infrangere le regole è la seconda prova registica del giovane Brian O’Malley, dopo aver diretto il precedente horror/thriller Let us play (inedito da noi), ed è una trama ambientata negli anni ‘20 che vede coinvolti due fratelli gemelli alle prese con una leggenda di famiglia.

Loro, Rachel (Charlotte Vega) e Edward (Bill Milner), vivono nella fatiscente villa appartenente alla dinastia da cui vengono, seguendo alcune determinate regole; non devono ospitare estranei in casa, devono trovarsi nelle loro stanze allo scoccare della mezzanotte e mai devono separarsi l’uno dall’altra.

Semmai infrangeranno tali principi una sinistra presenza farà sì di prendere possesso del luogo, gettando nell’assoluta oscurità i due ragazzi.

Ma nonostante negli anni siano sempre stati attenti a seguire tali regole, Rachel dimostra una certa indole a voler trasgredire la cosa, innamorandosi innanzitutto del giovane soldato Sean (Eugene Simon); tutto ciò porterà la ragazza ad andare incontro a fattori scatenati da cui è difficile tornare indietro, e suo fratello Edward farà sì che non succeda mai.

Parlando innanzitutto di atmosfera e ricostruzione storica questo The lodgers – Non infrangere le regole mostra tutti i suoi punti forti, grazie ad una scelta fotografica e scenica degna di nota, che fanno la loro figura riguardo alle scelte estetiche svolte in riguardo.

Si può dire che O’Malley conosce bene la materia, mostrando un occhio attento a dover legare la sua opera ad alcuni titoli facenti parti del passato cinematografico, come Suspense di Jack Calyton, piccolo classico inglese del cinema di tensione di cui questo The lodgers – Non infrangere le regole sembra essere una sorta di sequel.

I problemi però con questo lungometraggio irlandese vengono quando c’è da fare i conti con la sua parte contenutistica, la quale alla fine non sembra soddisfare appieno l’intera visione; non risulta essere giustificabile nel concetto conclusivo ed inoltre vi si può trovare anche una punta di ridicolo involontario, come i continui pruriti sessuali che attanagliano la Rachel della Vega, spesso concepiti da alcune allegorie risibili (anguille minacciose, uccelli chiusi in gabbia, la gamba di legno di Sean sfilata in modo amorevole).

Ma se sorvolerete questo dettaglio con The lodgers – Non infrangere le regole allora otterrete il vostro horror degno d’atmosfera, perché almeno quella merita attenzione.

Mirko Lomuscio