The Batman: recensione

Personaggio dei fumetti che al cinema ha avuto molte sfaccettature, il “cavaliere oscuro” per eccellenza del mondo dei comics, nato dalla mente di Bob Kane e dai tratti di Bill Finger nel lontano 1939, oggi vede nel 2022 una sua nuova veste cinematografica, atta a rinverdire i fasti della sua reputazione e a metterlo alla prova con un nuova pellicola dall’estetica tenebrosa.

Ripassiamo innanzitutto per bene le sue apparizioni su grande schermo: lo abbiamo visto in veste da fiaba dark per mano di Tim Burton, per poi divenire un giocattolone pop sotto lo sguardo del mestierante Joel Schumacher, con l’arrivo del nuovo millennio è l’occhio ingegneristico di Christopher Nolan a dargli un nuovo successo, conseguito dall’attenzione da fan comics del regista Zack Snyder, il quale lo mette in mezzo a scene apocalittiche ed esplosioni milionarie.

Ora è il Matt Reeves di Cloverfield e di Apes revolution – Ilpianeta delle scimmie a tentare il colpaccio, facendo divenire l’uomo pipistrello il protagonista di un’intricata storia oscura sul filo della tensione; ciò che preme notare di più però è la presenza del Robert Pattinson di Twilight come protagonista, cui spetta il duro compito di ereditare il nero mantello già indossato in passato da attori come Michael Keaton, Christian Bale e Ben Affleck.

Utilizzando per titolo The Batman, con un articolo determinativo ad accentuare la natura del suo protagonista, questa pellicola si snoda tra le buie strade di Gotham City, luogo nefasto dove la criminalità ormai è a piede libero.

Nonostante ciò è innanzitutto una serie di omicidi ad attirare l’attenzione della polizia, guidata da Jim Gordon (Jeffrey Wright), e a commetterli è un individuo misterioso che si fa chiamare l’Enigmista (Paul Dano).

Ogni traccia che lascia, ogni singolo enigma che segna i luoghi dei suoi delitti, esigono l’intervento del giustiziere notturno Batman (Robert Pattinson), sotto le cui spoglie si nasconde il giovane miliardario Bruce Wayne.

Questi omicidi, questa lunga indagine, spingono il cavaliere oscuro a scavare nel proprio passato, seguendo una traccia che vede anche il coinvolgimento del mafioso Carmine Falcone (John Turturro) e del suo tirapiedi Oswald Cobblepot (Colin Farrell), detto il Pinguino, più l’intervento della bella Selina Kyle (Zoe Kravitz), la quale, nelle vesti di Catwoman, aiuterà il misterioso Batman.

Di tutti i tipi di sfaccettature utilizzati finora per il noto personaggio dei fumetti, quella del genere thriller mancava all’appello, e il regista Reeves, conscio di voltare pagina con un nuovo tipo di approccio, costruisce su misura per lui una trama ad orologeria che dovrebbe confarsi alla perfezione sui fasti dell’uomo pipistrello.

Tale operazione porta ad una lunga visione (quasi tre ore di durata) fatta di momenti dilatati e scelte artistiche inaspettate (musiche che mischiamo l’Ave e Maria di Schubert a Something in the Way dei Nirvana), un tripudio di idee che trascinano l’opera fumettistica nel bel mezzo di un prodotto bifronte, tra il thriller e il genere gangsteristico, con l’unico difetto di non elevare granché l’immagine del nostro supereroe protagonista nel bel mezzo di un racconto verboso.

Senza fraintendimenti, Pattinson sembra adatto al ruolo, in una versione tormentata e, a suo modo, in linea con la sottocultura giovanile degli emo, ma The Batman non ne esalta pienamente il suo coinvolgimento, concentrandosi maggiormente sull’intricato plot poliziesco e sfruttando di conseguenza la presenza di un contorno in cerca di affermazione, magari in qualche eventuale sequel.

Un irriconoscibile Farrell, sotto strati di make up, ricopre i panni di un laido Pinguino, mentre la Kravitz getta un po’ di sensualità tra i fotogrammi di The Batman e Dano si mostra il minimo necessario, come il suo misterioso personaggio esige, ma lasciando un segno; in ultimo la partecipazione di un risicato Andy Serkis nei panni di Alfred, il maggiordomo di casa Wayne.

Qualche accenno a dosi da impatto spettacolare (un inseguimento tra le strade e un epilogo kolossal) sono poi il condimento a questo lungometraggio milionario che, seppur ambientato nell’universo fumettistico di Gotham City, avrebbe fatto la sua buona figura anche come thriller a se stante.

Per una totale immersione nel regno e nell’etica di Batman toccherà attendere le sue prossime avventure.

Mirko Lomuscio