Rampage – Furia animale: recensione

E’ ormai assodato che il cinema “oversize” sta prendendo piede alla grande nel campo cinematografico, grazie a quelle pellicole incentrate sulla presenza di mostroni giganteschi protagonisti di in un blockbuster qualsiasi; si è partiti recentemente con il Godzilla di Gareth Edwards datato 2014, per poi passare a Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts del 2017, fino ad arrivare ai prossimi ed annunciati Godzilla: King of the monsters e Godzilla vs Kong, tutti facenti parte di una linea narrativa legata ad un franchise di sicuro successo.

A questi si aggrega un’altra pellicola ora, senza però avere alcun legame la centro delle loro trame, ma facente parte della casa di produzione, la Warner bros; stiamo parlando di Rampage – Furia animale, nuovo prodotto incentrato su creature bigger, nonché ennesimo titolo tratto da un videogame dalla fama di culto (creato dalla Midway Games nel 1986).

La situazione decritta in quel passatempo di decenni fa era ben chiara, ovvero al presenza di tre mostri che nel minor tempo possibile dovevano distruggere degli enormi palazzi; era ovvio che tale espediente sarebbe stato al centro di un kolossal di oggi, e ad interpretarlo è stato chiamata una star d’azione per eccellenza come Dwayne Johnson, il quale, ricoprendo anche le vesti di produttore esecutivo, torna a farsi dirigere in questa occasione dal regista esperto in giocattoloni Brad Peyton, col quale ha collaborato in un paio di successi pesanti come Viaggio nell’isola misteriosa e San Andreas.

In Rampage – Furia animale il nostro nerboruto attore ricopre i panni del primatologo Davis Okoye, un uomo che condivide una solida amicizia col gorilla albino George, attrazione di un parco zoologico molto frequentato.

Il loro rapporto gode di stima reciproca finché non avviene qualcosa al di fuori del comprensibile; tre capsule cadute da una base spaziale finiscono in giro per gli Stati Uniti, contaminando con i loro contenuti altrettanti animali.

Tra questi vi è anche George, il quale comincia a crescere in modo spropositato, allertando addirittura la sicurezza nazionale.

Ma David non consentirà mai che il suo amico venga abbattuto ed insieme alla genetista Kate Caldwell (Naomie Harris) cercherà in tutti i modi di trovare una soluzione al problema, anche andando incontro ad una vera e propria catastrofe.

Con un cinema attuale che fa largo uso della propria e sconfinata fantasia, Rampage – Furia animale cerca di contribuire in riguardo grazie alla sua folle e delirante storia, mero espediente per poter ricreare un monster movie come si deve.

Certo, alle spalle c’è la derivazione di uno spunto da videogame, però Peyton sembra mostrare amore per la materia e costruisce la sua opera seguendo una struttura precisa, basata innanzitutto su una lunga e ben calibrata attesa, durante la quale abbiamo modo di assistere alla possenza fisica, se non anche simpatica, della star Johnson.

Forse un neo particolare di Rampage – Furia animale deriva proprio da questo, ovvero la voglia di dover costruire parentesi adeguate per il muscoloso protagonista, però a conti fatti se ne esce da questa visione con il giusto umore, divertiti e intrattenuti da un lungometraggio che riesce ad amalgamare bene quegli elementi facenti parte del cinema dei mostri.

In mezzo a tutto ciò la presenza di contorno di attori come la succitata Harris, il Jeffrey Dean Morgan di The walking dead (ricopre i panni dell’agente Russell), il Joe Manganiello di Magic Mike (è il mercenario Burke) e la Malin Akerman di Billions (è la malvagia Claire), chi in veste assolutamente gratuita e chi no, dando quanto spazio più possibile alla esuberanza di Johnson e alla spettacolarità dei tre mostri (oltre al gorilla albino George, anche un lupo in grado di volare ed un alligatore dalle fattezze spaventose); perché alla fine quel che conta qua sono questi ultimi due elementi e basta.

Mirko Lomuscio