Paesaggio con mano invisibile: recensione

Romanzo di fantascienza young adult, presenta una trama molto attuale ed ambientazioni tragicomiche: gli alieni Vuuv hanno conquistato la Terra tramite l’importazione di tecnologia più avanzata. Le macchine hanno sostituito il lavoro umano, lasciando gran parte della popolazione della disoccupazione.

Adam, un diciassettenne, cercherà di sopravvivere come può, la soluzione più felice sarebbe quella di registrare gli appuntamenti con la sua ragazza in stile anni Cinquanta, perché i Vuvv mostrano una sciocca ossessione per il mondo patinato del passato. Tutto funziona a meraviglia, fino a quando nell’idillio d’amore si spalancano crepe sempre più profonde. Ma fin a quanto è disposto a rinunciare a se stesso per accontentare i Vuvv?

Paesaggio con mano invisibile è una critica indiretta alla nostra politica economica. I robot sostituiscono il lavoro umano, creando disoccupazione, i Vuvv non sono nient’altro che una metafora dell’imperialismo, che controlla indirettamente i paesi conquistati tramite la sottomissione economica. I sentimenti vengono resi dei feticci, un’esperienza utopica ben diversa dalla complessità della realtà.

Gli anni Cinquanta, cari ai Vuvv, erano il periodo del perbenismo, della maschera felice della stereotipata famiglia borghese, del boom economico post bellico. Ma quello era anche il periodo in cui la fantascienza stava affiorando, uno dei periodi d’oro dei film sugli UFO. I Vuuv sono un popolo feticista che però non riesce a comprendere ciò che crede di adorare, gli unici valori che valgono per loro sono il denaro e la procreazione. Il valore di un individuo per loro è basato sulla quantità di oggetti, soldi o prole che possiede.

La vita di Adam viene descritta con un delizioso sarcasmo che rende la lettura un percorso tragicomico. Vediamo come questo ragazzo sia disposto a tutto pur di far sopravvivere la propria famiglia e pagare le cure mediche.

L’arte è uno dei temi principali del libro. Per Adam è il jolly verso una vita più agiata, ma è anche l’unico modo in cui l’essere umano può essere creativo e libero in una società dedita al consumismo.

Il libro quindi utilizza metafore fantascientifiche per descrivere la crisi e la politica odierne, un mondo dove ormai il commercio la fa da padrone, dove vi è una spietata concorrenza per essere qualcuno e avere maggiori chance di sopravvivere.

 

Debora Parisi

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