La maledizione del cuore fantasma: intervista esclusiva a Carlo Deffenu

Per saperne di più sul sequel de Il clan dei cari estinti, il romanzo che ha conquistato Italia e Spagna, abbiamo intervistato direttamente l’autore.

Ecco cosa ci ha rivelato Carlo Deffenu!

Ha carta bianca e tre aggettivi per descriversi…

Alto, bello, bugiardo.

Mai senza?

Un libro. Opzione due: una birra ghiacciata in frigorifero.

Cosa le piace leggere?

Leggo di tutto. Fumetti e romanzi. Ho appena finito di leggere tre romanzi di Simenon (un genio della sintesi e dell’equilibrio) e ho iniziato una saga di Terry Brooks. In attesa sul comodino ci sono l’ultimo romanzo della Mazzucco e quello di Montanari appena uscito nelle librerie.

Se dovesse esprimere tre desideri?

Tornare indietro di 20 anni. Riabbracciare almeno una volta delle persone che non ci sono più. Una casa davanti al mare.

La sua vita in un tweet?

Riprova, sarai più fortunato.

Ci parli del suo ultimo romanzo. A chi lo consiglierebbe e perché?

Il mio ultimo romanzo è il proseguo del romanzo precedente Il clan dei cari estinti e inizia 12 anni dopo la fine del primo. Ritroviamo Sad, il protagonista, rinato a nuova vita, la sua famiglia, il suo mondo e il regno dei “morti solo un po’”. Un viaggio nella memoria. In tutti i sensi. Lo consiglierei a tutti i ragazzini, tra i 13 e i 90 anni, ancora capaci di sognare un mondo alternativo alla realtà.

Come nascono i suoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?

C’è un collegamento con la realtà che viene puntualmente stravolto dalla fantasia. Si scrive sempre di cose provate sulla propria pelle o sedimentate nella mente attraverso le letture, le visioni, le percezioni e i racconti delle persone che ci circondano. La cosa più complicata è cercare di emanciparsi dall’autobiografismo sterile e vuoto, per ambire a una dimensione letteraria completamente diversa.

Le ambientazioni che sceglie provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?

La geografia dei ricordi è importante. Traccia le linee. Immagino i miei personaggi all’interno di luoghi realmente vissuti, e creo scenari nuovi, scenari dell’anima, ideali e perfetti per la narrazione. Esistesse un GPS capace di seguire i movimenti dei miei personaggi, ne uscirebbe fuori una mappa molto particolare.

Come può riassumere ai suoi lettori il suo romanzo? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?

Uno solo. C’è sempre una seconda possibilità. 

È già al lavoro su un nuovo libro?

Sì, e alzo gli occhi al cielo per riuscire a scriverlo come lo sento dentro la testa e il cuore.

 

Silvia Casini

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