La biblioteca sull’oceano: recensione

Ci sono libri che sono bellissime e struggenti poesie… non c’è niente da fare. È il caso de La biblioteca sull’oceano di Ashley Hay, un romanzo che parla di nuovi inizi e del potere salvifico della letteratura. Una storia di dolore, di amore e di ritorno alla vita, capace di trafiggere il cuore di speranza.

Narra di una piccola città affacciata sull’oceano, dove c’è una deliziosa biblioteca. Gli abitanti si recano lì per cercare pace e sogni. Affidano le loro richieste ad Anikka Lachlan, una vedova inconsolabile e una  bibliotecaria alle prime armi, segnata da un destino crudele (purtroppo suo marito Mac ha perso la vita in un tragico incidente ferroviario), che le ha strappato l’anima e l’ha lasciata sola a crescere la sua bambina, Isabel, dai capelli biondi come il sole. Tutti sanno che quell’impiego le è stato offerto per aiutarla ad andare avanti e, se lei ha accettato, è anche un po’ per il ricordo che serba della prima biblioteca mai visitata: una sala meravigliosa in cui aveva trovato rifugio in un giorno di pioggia, un luogo solenne che l’aveva incantata.

Il punto è che Ani, adesso, tra le pagine dei libri, cerca le risposte che non sa darsi da sola e spera di rivivere almeno un briciolo di quella lontana magia. Tra quei vecchi scaffali, anche il dottor Frank Draper vorrebbe ritrovare la sua vita di un tempo, di quando ancora non aveva conosciuto la guerra, ma soprattutto il bruciante senso di colpa per le vittime decedute durante il conflitto bellico.

Inoltre, anche il suo amico Roy McKinnon, che al fronte si è scoperto poeta, vaga alla ricerca delle parole perdute, quell’ispirazione venuta meno proprio ora che si ritrova circondato da tanta bellezza. Finché un giorno, grazie a Ani, riesce a comporre una magnifica poesia che intreccerà il loro fato per sempre.

A livello narrativo, la cifra stilistica adottata è delicata, nostalgica, intensa. Ogni riga è lirica. Ogni momento descrittivo è semplice, puro, toccante. La ricerca del dono inaspettato, dello stupore improvviso è sempre dietro l’angolo, come quando il sensibile e schivo Roy scorge Ani intenta a fare una ruota sulla spiaggia o come quando Ani si ritrova tra le mani un componimento a dir poco commovente (lo scrittore Stephan Edgar l’ha scritto appositamente per il libro della Ashley e fidatevi… è un vero colpo al cuore!).

In sostanza, se desiderate assaporare dolcezza, fluidità e morbidezza, La biblioteca sull’oceano allora vi conquisterà, perché il suo saliscendi emotivo è come il fluttuare delle onde e vi condurrà a un finale evocativo, come ne L’eleganza del riccio, e nel magnifico epilogo, empio di grazia, troverete anche quel fatale confine, dove le occasioni mancate e la voglia di vivere spesso si confondono.

 

Silvia Casini

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