La bella e la bestia: recensione del film Disney in live action

A ventisei anni dalla acclamatissima versione animata curata da Gary Trousdale e Kirk Wise, la celebre fiaba de La bella e la bestia torna a far emozionare e sognare grandi e piccoli sul grande schermo attraverso un lungometraggio live action volto a rispolverare la trama che tutti conosciamo, ma filtrata di una nuova luce e ricca di dettagli aggiunti, rimasti in precedenza sconosciuti parti (pensiamo soltanto al ricordo della mamma della protagonista Belle).

Lungometraggio live action che prosegue la tradizione iniziata da Disney nel terzo millennio per riadattare in carne ed ossa i suoi più celebri personaggi disegnati; come già avvenuto, tra l’altro, con il fantasy Alice in wonderland e il suo sequel Alice attraverso lo specchio, Maleficent con Angelina Jolie, la Cenerentola di Kenneth Branagh e Il libro della giungla, recentemente aggiudicatosi il premio Oscar per i migliori effetti visivi.

Su sceneggiatura di Stephen Chbosky (Noi siamo infinito) ed Evan Spiliotopoulos, è Bill Condon (Demoni e dei) a riproporre la stessa magia della pellicola da cui tutto prende le mosse, arrendendosi in maniera evidente all’impossibilità di ritoccare ed ampliare la mitologia già creata allora. 

Il susseguirsi di canzoni immerse nel calderone di splendidi effetti speciali, infatti, non provvedono altro che ad accompagnare il nuovo peso dato alle diverse figure; a cominciare dal Maurice che, interpretato da Kevin Kline, altro non è che il padre della Belle ora con il volto di Emma Watson.

La Belle che, come è risaputo, finisce prigioniera nel castello su cui è caduta una maledizione che ne ha trasformato il principe nella orrenda bestia del titolo dopo essersi rifiutato di aiutare una povera anziana.

Orrenda bestia di cui, comunque, la giovane arriva a scoprire l’anima e il cuore gentile celati dietro la sua maschera di rabbia, dopo aver superato i propri iniziali timori facendo amicizia con i bizzarri servitori del posto; dall’orologio da tavolo Tockins a Mrs Bric, passando per il candelabro Lumière, ovvero Ian McKellen, Emma Thompson ed Ewan McGregor .

Simpatici personaggi ai quali va ad aggiungersi il pianoforte a coda Cadenza, creato appositamente per il film ed interpretato da Stanley Tucci, che arricchisce ulteriormente il variegato cast al cui interno, inoltre, troviamo Luke Evans nei panni dell’eccentrico egocentrico Gaston.

Al servizio della riuscita rivisitazione di una storia eterna e senza tempo, capace di ricreare con successo l’incanto e lo stupore della favola immortale.

Emanuela Giuliani

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