Il casale dei sogni perduti: recensione

Prendete un po’ di humour alla Anna Premoli (Ti prego lasciati odiare), un po’ di romanticismo dei film Un’ottima annata di Ridley Scott, French kiss di Lawrence Kasdan, Sotto il sole della Toscana di Audrey Wells e una manciata di Sognavo di sposare il principe azzurro di Lisa Lorenzi, ed ecco cosa otterrete: Il casale dei sogni perduti di Lisetta Renzi.

Si tratta di un romance emozionante che sin dall’incipit vi regalerà trepidazione e batticuore.

Infatti, Il casale dei sogni perduti è un libro che parla di passioni: non solo romantiche, ma anche verso l’architettura, l’arredo, la vita all’aria aperta, la buona tavola e il buon vino. In sostanza, è una vera e propria esplosione di tutti i sensi.

Il romanzo è ambientato in uno dei territori più affascinanti e suggestivi d’Italia, la Val d’Orcia, e, oltre a essere una storia d’amore travolgente e romantica, capace di divertire e commuovere, è un indimenticabile viaggio tra i borghi, le campagne e le eccellenze artistiche ed enogastronomiche della terra toscana.

Di fatto, le colline soleggiate fanno da sfondo alla dolce narrazione, dove le case ci parlano delle emozioni e del carattere di chi le abita: a insegnarlo a Isabel, inglese di padre italiano, è stata Ada, l’amata prozia presso il cui casale in Toscana ha trascorso le estati della sua infanzia e che le ha inculcato l’amore per il bello e il sogno di diventare architetto.

A trent’anni, però, Isabel conduce una vita molto diversa da quella che aveva sognato da bambina: lavora come controller in una banca londinese, ha una relazione con un manager di successo e vive in un loft razionale e ordinato come la sua esistenza, che tuttavia non la soddisfa. Quando la prozia muore lasciandole in eredità l’antico casale di famiglia, Isabel è costretta a fare i conti con la propria vita e con un passato doloroso che ha condizionato le sue scelte…

Un romance tutto italiano con grande attenzione al dettaglio: ogni capitolo è preceduto da un suggerimento di arredo in linea con l’evoluzione della storia e della psicologia della protagonista, tutti raccolti nell’appendice che va a costituire un vero e proprio vademecum di arredo, un “diario di case” costruito nel tempo con grande competenza e sensibilità.

Quando Isabel si adopererà per vendere il casale, la cosa non sarà affatto facile, anche perché complice la bellezza del paesaggio e la nostalgia della sua terra madre, le sue certezze vacilleranno poco a poco, soprattutto quando si renderà conto che restare impassibile dinanzi a Neri, un nemico tanto detestabile quanto maledettamente affascinante, sarà davvero un’impresa ardua.

Riuscirà a resistere alle sue tentazioni o darà una nuova svolta alla sua vita? E cosa le avrà voluto dire zia Ada quando nel testamento le ha lasciato scritto “seguite il cuore e ritrovate la via di casa. Ascoltate il casale”?

Infatti, anche se Neri è un conte e vive in un castello in Toscana e se Isabel lavora in una banca d’affari e abita in un loft a Londra, hanno ricordi in comune. E anche se lui ha un albero genealogico che si perde nella notte dei tempi, mentre lei una galleria di ritratti di famiglia che si arresta alle foto dei nonni contadini, sanno entrambi cosa significa amare veramente.

Ecco perché lui vive di rendita, detesta i parvenu, va a caccia e produce vino. Ed ecco perché lei lavora per vivere, è figlia di un agente di commercio che si è fatto da solo, è vegetariana ed astemia… perché sono due esseri agli antipodi, che si odiano (ma sarà vero odio in fondo?) sin da piccoli, a causa dei pregiudizi. E alla fine, l’amore vincerà sulle convenzioni sociali e sui preconcetti o verrà schiacciato da inutili cliché nobiliari?

Be’ starà a voi scoprirlo… quello che possiamo dirvi è che il contatto con la natura renderà Isabel veramente libera; libera di esprimersi, di esplorare le sue vere passioni, come l’arredamento, di gustare nuovi sapori, di godersi la tranquillità e di abbandonare la frenetica routine di Londra; ma soprattutto di comprendere a fondo il suo cuore, perché tutto nella vecchia dimora le rammenterà la sua magica infanzia; stanze, oggetti e profumi, la rimetteranno in contatto con la parte più autentica di sé, inducendola a a ricercare la vera felicità che ormai credeva per sempre perduta.

Anche Neri, dovrà, per forza di cose, accantonare la sua corazza blasonata e ascoltare la parte più sensibile e profonda della sua anima.

In sostanza, Il casale dei sogni perduti è una commedia teneramente romantica, dove testa e cuore dei protagonisti lotteranno a ogni pagina per far comprendere al lettore che nella vita occorre osare e avere coraggio per essere sfacciatamente e prodigiosamente felici.

 

Silvia Casini

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