Garfield – Una missione gustosa: recensione

Non che sia la sua prima volta al cinema, calcolando che nel 2004 fu realizzato un live action ispirato alle sue avventure con tanto di sequel arrivato un paio d’anni dopo, il gatto Garfield, eroe delle strisce a fumetti creato da Jim Davis nel 1978, torna ora in sala con un lungometraggio animato che possa riportare alle giovani generazioni odierne tutta l’ironia irriverente di questo personaggio singolare, un felino un pochino sovrappeso che vive mangiando e coccolato dalle attenzioni del suo padrone, il giovane Jon Arbuckle.

Un protagonista che ha valicato anni di intrattenimento, anche tramite svariati cartoon concepiti esclusivamente per il piccolo schermo, nonostante nel 2009 fece capolino nei cinema italiani il lungometraggio animato Garfield – Il supergatto, un prodotto nato per essere distribuito in video almeno negli Stati Uniti; oggi, 2024, si torna quindi su questi passi con un nuovo cartoon diretto da Mark Dindal, regista per la Disney con Le follie dell’imperatore e Chicken Little – Amici per le penne, che grazie a Garfield: una missione gustosa può permettersi di ritirare fuori tutto il meglio del famoso “gatto chiatto” e concepirlo per un’avventura moderna, pregna di personaggi esilaranti e particolari avventure.

Garfield (voiced by Chris Pratt). and his dad (voiced by Samuel L. Jackson) in THE GARFIELD MOVIE.

Grazie a questo film assistiamo anche al passato del nostro Garfield, in cui da piccolo venne lasciato dal suo sconosciuto padre, il corposo gatto Vic.

Di anni ne sono passati e per lo striato felino è giunto il momento di fare di nuovo i conti con quella parte della sua vita, dato che lo stesso Vic incrocerà la sua strada trascinandolo, insieme al cagnolino Odie, in una serie di rocambolesche vicende fuori dall’ordinario, inseguiti da nemici spietati, come la gatta Jinx, e facendo la conoscenza di nuovi amici, quale è il toro Otto.

I nostri dovranno fare i conti con il recupero di una merce di grande valore, ma allo stesso tempo si concederanno tutto il tempo possibile per poter riaprire quel rapporto padre/figlio che si sono presi negli anni, nonostante lo stesso Garfield non provi grande fiducia nei confronti di colui che lo abbandonò per la strada in tenera età.

Arricchito da un’adeguata animazione moderna, Garfield: una missione gustosa è un film concepito per valicare la tradizione del noto personaggio creato da Davis e portarlo agli occhi dei bambini d’oggi, senza rinunciare a un umorismo diretto e sfaccettato tipico delle note strisce a fumetto su cui fu concepito più di quarant’anni fa; e sotto questo aspetto Dindal riesce a creare un film decoroso, portando in scena anche l’entrata di personaggi come Vic, Jinx e soprattutto il toro Otto, al servizio di questa trama abbastanza godibile e di facile presa, creata come pretesto per vedere i soliti tormentoni tipici di questo protagonista, sempre alle prese con la voglia di cibo e, soprattutto, di lasagne, in questa occasione usufruendo addirittura di un efficace ed ultra moderno servizio delivery, con tanto di droni volanti come facchini.

Certo la scrittura si fa fin troppo facile in alcuni frangenti, peccando in situazioni dal facilissimo risvolto soprattutto verso il finale, e anche le gag isteriche prendono la mano in più di un’occasione, comunque senza rovinare i risultati nel complesso e stabilizzando Garfield: una missione gustosa nei meandri del prodotto di media fattura, vedibile sia per i più piccoli come anche per i “vecchi” fan del gatto striato in sé, presentando pure momenti esilaranti che strizzano l’occhio a successi cinematografici (divertente il momento che cita il mito di Top gun, con tanto di musica del noto film con Tom Cruise).

Non un film di animazione che rimarrà negli annali del cinema, Garfiled: una missione gustosa fa il suo dovere con sufficienza, lasciandosi vedere e, nonostante l’impegno, senza portare grandi novità al mondo del noto “gatto chiatto” del nostro immaginario.

Mirko Lomuscio