Fast and furious 9 – The fast saga: recensione

Ci risiamo. Toretto e company tornano in sala con una nuova avventura a tutta birra, tra corse in auto e location sparse per il mondo, all’insegna del divertimento puro e della voglia di voler spiazzare con determinate novità; Fast & furious 9 – The fast saga è quindi un ulteriore appuntamento a riguardo, portando nella vicenda del personaggio interpretato da Vin Diesel la presenza di un nuovo elemento facente parte del suo passato, ovvero suo fratello carnale.

Con la regia di Justin Lin, un nome già legato a questo franchise per aver diretto dal terzo al sesto capitolo della serie, il nuovo Fast & furious trascina Dominic Toretto (Diesel) e la sua combriccola, composta dalla compagna Letty (Michelle Rodriguez) e gli amici Roman (Tyrese Gibson), Tej (Ludacris) e Ramsey (Nathalie Emmanuel), in un’altra missione da compiere, questo dopo un SOS lanciato dall’agente Nessuno (Kurt Russell) durante l’evasione della cyber criminale Cipher (Charlize Theron).

Ma il nemico da combattere arriva direttamente dalla famiglia di Dominic, e cioè suo fratello minore Jakob (John Cena), datosi alla macchia anni addietro ed ora mercenario al soldo di un ambizioso miliardario, Otto (Thue Ersted Rasmussen), con lo scopo di recuperare un ordigno capace di mettere in ginocchio l’ordine mondiale.

Ovviamente Dom e i suoi non permetteranno che succederà e col supporto di altre conoscenze quali sono la sorella di Toretto, Mia (Jordana Brewster), e la criminale inglese Queenie (Helen Mirren), questa ulteriore avventura si rivelerà piena di insidie e corse spettacolari, senza escludere spiazzanti sorprese come il ritorno dell’amico creduto defunto Han (Sung Kang).

Inutile dire che ormai la serie di Fast & furious non la ferma più nessuno, permettendo a chi ne prende parte nella creazione di alzare il tiro con quante più cose assurde possibili, che si tratti di inseguimenti tra mezzi altamente pesanti oppure corse che sfidano di gran la lunga la forza di gravità.

Stavolta questo dettaglio deve aver preso troppo la mano, tant’è che qua assistiamo a due ore e venti di visione di assoluta azione sfrenata, senza rendere però conto ad alcuna logica, sia visiva che narrativa.

Non che finora questa serie sia stata da meno sotto questo aspetto, ma in Fast & furious 9 – The fast saga il regista Lin, fin troppo conscio dell’assurdo su cui si basa l’intero plot, crea risvolti narrativi che legano passato e presente con fare molto caotico, gettando inoltre i vari veicoli presenti (macchine, furgoni, blindati e aerei) in contesti a dir poco fantascientifici, spazio compreso (vedere per credere).

Ormai sembra che basare il tutto sulla sola idea di dover superare un determinato confine di credibilità tira abbastanza la corda, questo perché Fast & furious 9 – The fast saga, nonostante regali quel solito intrattenimento da pop corn a cui appartiene, getta nel calderone quante più cose possibili, come anche quanti più personaggi appartenenti a questa serie, anche senza alcun bisogno di svilupparli degnamente (oltre ai già citati anche la gratuita presenza del Lucas Black di Fast and furious: Tokyo drift).

La scelta di Cena come villain di turno risulta essere giusto l’ennesimo confronto costruito su misura per il muscoloso Diesel (così è stato anche per Dwayne Johnson e Jason Statham), e con ciò si arriva a regalare agli spettatori tipo della serie quello che determinate loro aspettative pretendono, peccato per quell’eccesso approssimativo che aleggia in Fast & furious 9 – The fast saga, il quale non fa granché bene all’animo da giocattolone che si porta dietro.

Una maggior costruzione degli eventi farebbe bene in futuro, anche perché altri nuovi capitoli ci attendono all’orizzonte.

Mirko Lomuscio