Elf me: recensione

Nonostante manchi ancora un mese a Natale è arrivato il momento di prepararsi come si deve per le feste, soprattutto nel campo dell’on demand, dove per l’occasione si presenterà una vasta scelta di titoli a tema; e su Prime Video, dal 24 novembre, ecco spuntare quindi in esclusiva una nuova favola tutta italiana diretta dai registi Niccolò Celaia e Antonio Usbergo, meglio noti nel settore col nomignolo YouNuts!, reduci da un pugno di pellicole come Sotto il sole di Riccione, il remake di …altrimenti ci arrabbiamo! e la commedia d’azione Grosso guaio all’Esquilino – La leggenda del kung fu.

Ora con Elf me i due tentano di cimentarsi nel cinema per bambini, prendendo come spunto una trama che inizia nella lontana terra di Babbo Natale, dove al suo servizio ci sono innumerevoli elfi, pronti a dimostrarsi all’altezza della situazione per il grande omone barbuto.

Tra loro c’è però il combinaguai Trip (Lillo Petrolo), le cui invenzioni non fanno altro che complicare la situazione di tanto in tanto, al punto di vedersi bocciare nuovamente l’ennesimo tentativo di sbalordire Babbo Natale.

Deluso e voglioso di rifarsi valere, Trip però finisce per sbaglio in un paese dell’Italia, finendo dritto a casa del piccolo Elia (Federico Ierapi), la cui madre Ivana (Anna Foglietta) gestisce un negozio di giocattoli fatti a mano, come quelli di una volta.

Trovandosi nel posto giusto al momento giusto, Trip darà il suo contributo alla donna aiutandola nel creare nuovi magici giocattoli, riempiendo così di gioia i clienti vogliosi di regali natalizi; in cambio di tutto ciò l’elfo riceverà da Elia la lettera di reso per Babbo Natale che potrà rispedirlo dritto a casa, tra i suoi simili.

Solo che la sua presenza e il successo dei suoi balocchi attirano anche l’attenzione del malvagio Ciocca (Claudio Santamaria), il quale ha intenzione di arricchirsi sfruttando i poteri di Trip; ma Elia e i suoi piccoli amici non glielo permetteranno mai.

Con la supervisione produttiva, musicale e in fase di scrittura del Gabriele Mainetti de Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks out, il duo YouNuts! si sente abbastanza ispirato per poter creare con Elf me una pellicola che potrebbe fare contenti grandi e, soprattutto, piccini, grazie ad una trama molto semplice e ad una ricchezza visiva ben supportata dal buon budget a disposizione.

Il risultato però è una pellicola che sa più di occasione mancata, con un andazzo poco deciso sul fattore recitativo e soprattutto narrativo, che magari si difende bene sul comparto tecnico, con effetti visivi all’altezza della situazione, nonostante non proprio comparabili ai grandi colossi del cinema yankee.

Stando a quanto dichiarato dagli YouNuts! stessi, è il cinema di Steven Spielberg e tutto quello che ne è seguito attorno ciò che ispira gli autori di questo Elf me, convinti di citare momenti, caratterizzazioni e risvolti visti in titoli come E.T. – L’extraterrestre, Gremlins, I Goonies, Mamma ho perso l’aereo, Small soldiers e S.O.S. fantasmi, a cui aggiungiamo anche La vera storia di Babbo Natale e Elf – Un elfo di nome Buddy con Will Ferrell, e che invece non ottengono altro che risultati alquanto discutibili, tutto al più accostabili a titoli nostrani recenti e poco gloriosi come La befana vien di notte del pur sempre valido Michele Soavi.

Ed in mezzo a tutto ciò quello che ne risente maggiormente in Elf me è la recitazione da teatrino di un cast abbastanza ricco, composto da un mal sfruttato Lillo, una infantile Foglietta mamma stralunata, uno Ierapi abbastanza insopportabile e un Santamaria villain dalla parlata provinciale, più la sprecata partecipazione di Giorgio Pasotti, Caterina Guzzanti e Fabio Rovazzi, che fanno da meri elementi da riempimento.

Il cinema italiano forse non è ancora pronto per realizzare favole natalizie, anche perché non basta sognare ad occhi aperti, come suggerisce Elf me in modo posticcio tra le righe della sua trama, per poter dimenticare i discutibili risultati di questa pellicola.

Mirko Lomuscio