Doctor Sleep: recensione

Chi ha apprezzato il film Shining di Stanley Kubrik molto probabilmente si sarà lasciato incuriosire dall’uscita di Doctor Sleep, diretto da Mike Flanagan e basato sull’omonimo libro del 2013 scritto da Stephen King, nonché seguito della celebre opera ambientata nell’enorme ed inquietante Overlook Hotel. Quello di Shining, sia in forma cartacea che in forma cinematografica, è un antecedente dal peso davvero considerevole. Viene dunque da chiedersi se Doctor Sleep sia riuscito a reggere bene il confronto. La risposta è abbastanza scontata, visto che è difficile raggiungere lo stesso livello di un’opera diventata ormai cult e considerata da molti un capolavoro ma, nonostante questo, Doctor Sleep è comunque un film con diversi elementi positivi.

Il protagonista della storia, il Doctor Sleep del titolo, è Danny Torrance, il figlio di quel Jack Torrance che in Shining impazzisce fino a voler massacrare la sua famiglia. Seguiamo Danny in diversi momenti della sua vita, da bambino subito dopo la terribile esperienza all’Overlook e da adulto, sempre alle prese con il suo potere, la “luccicanza”, e con problemi simili a quelli che aveva il padre. La sua vicenda si legherà a quella di Abra, una ragazzina dai poteri speciali e ad un gruppo di persone, non propriamente umane, che per vivere si nutrono del “vapore” di ragazzini e bambini. Il film si muove tra scontri, soprattutto mentali, fino ad arrivare all’epilogo, che si svolge in un luogo iconico, sia per Danny ma anche per chi ha visto Shining.

C’è da dire che Doctor Sleep è un film che si segue abbastanza bene e in cui le parti più apprezzabili sono quelle relative alle battaglie mentali e ai contatti psicologici tra i vari personaggi. Apprezzabile è anche la tematica della morte e di quello che si può trovare dopo ma, sopra ogni cosa, la parte che potrebbe maggiormente soddisfare  gli spettatori (soprattutto quelli che hanno amato il film diretto da Kubrik) è quella in cui viene richiamato il film Shining, ora con musiche, ora con riprese e sequenze molto simili all’opera del 1980, ora con riproduzioni di scene ormai iconiche. È vero che questo aspetto potrebbe far storcere un po’ il naso, vista la presenza di attori nuovi che interpretano scene ormai celebri del film di Kubrik ma, da un altro punto di vista, queste scene contribuiscono a creare un senso di nostalgia ed emozione, citando ed omaggiando il celebre film.

Dove invece pecca Doctor Sleep? Prima di tutto, se lo si confronta con il suo antecedente, si nota come la parte inquietante ed orrorifica sia decisamente meno presente; le scene abbastanza inquietanti non mancano, ma sono nulla rispetto all’atmosfera piena di tensione che Shiningancora oggi è capace di provocare. Altro punto debole è la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quelli di Abra e Danny.

Se la prima risulta essere una ragazza forte, per la quale spesso si fa il tifo, è pur vero che a volte sembra essere un po’ troppo forte, troppo al di sopra di tutti, non ha quasi mai un momento di debolezza, e il più delle volte questa sua caratterizzazione così potente mette in ombra quella del personaggio di Danny. Danny che dovrebbe essere il protagonista della storia, ma che in realtà il più delle volte pare essere solo un comprimario, esprimendo il suo potenziale solamente in poche scene. Peccato, perché da un personaggio con un tale potere, si poteva avere molto di più. In sostanza Doctor Sleep è un film che si lascia guardare bene, nonostante la durata non proprio breve, e che offre diverse sequenze apprezzabili ma, se paragonato con il suo antecedente, non riesce a reggere il confronto. Sarà pur vero che Stephen King ha apprezzato questo film molto più di Shining, reo di aver modificato profondamente alcune vicende del libro; nonostante ciò l’opera di Kubrik rimane un capolavoro difficile da raggiungere. 

Pamela Grasso

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