Creed 2: recensione

Non c’è mai stato match più atteso nel mondo del cinema se non quello tra il campione di boxe Rocky Balboa e i suoi temuti avversari, una prassi per gli amanti della settima arte che li ha trasportati nella saga sportiva più emozionante di sempre, la quale vanta ben sei capitoli scritti ed interpretati (ed alcuni anche diretti) dal mitico Sylvester Stallone; chiusa quella serie però nel 2015 si pensò di proseguire l’opera, creando uno spin off apposito che avesse per protagonista il figlio illegittimo di Apollo Creed (storico avversario/amico di Balboa col volto di Carl Weathers), interpretato per l’occasione dalla star in ascesa Michael B. Jordan (Black Panther, Fantastic 4 – I fantastici 4).

Creed di Ryan Coogler si dimostrò un film vincente, raccogliendo consensi sia dal pubblico che dalla critica, avendo dalla sua parte il contributo di Stallone stesso che per l’occasione decise di rivestire i panni di un Rocky versione manager e pieno di acciacchi dovuti all’età avanzata (tanto che l’attore si meritò un Golden Globe come miglior non protagonista).

Passati tre anni da quello spin off ecco presentarsi al nostro cospetto un sequel fortemente voluto ed annunciato, un capitolo che scava nel passato della storia del giovane Adonis Creed di Jordan ed in quella di Balboa; stavolta l’avversario da battere è il russo Viktor Drago, interpretato dall’esordiente Florian Munteanu, figlio del temuto Ivan di Rocky 4, campione sovietico che fu ricoperto dall’imponente Dolph Lundgren (visto poi ne I dominatori dell’universo, Il vendicatore e Resa dei conti a Little Tokyo), nonché colpevole della violenta morte di Apollo avvenuta su un ring.

Nonostante la sconfitta avvenuta per mano di Rocky, successa durante la notte di Natale e capitolata con un discorso che ancora oggi tutti ricordano (“…se io posso cambiare, voi potete cambiare, tutto il mondo può cambiare”), il temuto russo decide di mettere in forma la sua prole e portarla proprio contro il campione in carica di pugilato, cioè Adonis.

Accettata la sfida, quest’ultimo vede nel match anche l’occasione per poter rivendicare la morte del proprio padre, anche se Rocky stesso è contrario a questo incontro; ma il giovane non intende tirarsi indietro e decide assolutamente di voler affrontare questa sfida, cercando di dimostrare di essere il migliore.

Ma Viktor non è avversario da sottovalutare e lo scontro tra i due porterà conseguenze inevitabili, frullando nel mezzo risentimenti e rancori che vanno ben oltre la sola voglia di vincere.

Per la regia del misconosciuto Steven Caple jr., Creed 2 approda al cospetto di tutti con premesse molto alte, dato che rimette faccia a faccia due nemici eterni come Balboa e Drago, cosa che avviene in un solo momento (al ristorante gestito dallo Stallone Italiano) e che rende sin da subito il climax del tutto.

Non si tratta di uno scontro palesemente muscolare, stavolta di mezzo ci sono anche dei grandi coinvolgimenti emotivi, certo cosa non nuova nella saga stalloniana, ma in questo ambito vengono portati di fronte alla famiglia, dato che ogni singolo protagonista vive in un contesto smosso innanzitutto dall’amore per i propri cari; Adonis (un Jordan meno anonimo del primo film) è prossimo alla paternità, Drago (un notevole Lundgren) è un vendicativo e allo stesso tempo amorevole glaciale padre, Rocky (partecipazione di garanzia per Stallone) invece cerca di ricongiungersi al figlio Robert.

La famiglia è il tema portante di Creed 2 e con questo avete ben chiari gli stimoli emozionali che il film di Caple jr. ha da offrirvi, dato che alla fine siamo di fronte ad un sequel che nulla ha da invidiare al suo (sopravvalutato) predecessore.

Inoltre si gioca parecchio la carta della nostalgia qua, utilizzata innanzitutto con la presenza sorpresa della ex signora Drago di Brigitte Nielsen (nella realtà anche ex signora Stallone), mentre la costante costruzione narrativa porta fino al concitato combattimento finale cercando di riecheggiare il mito della serie Rocky, rimanendo prettamente con i piedi per terra e senza strafare in effetti spettacolari ottenuti da giochetti fotografici e di montaggio.

Creed 2 è la versione perfezionata di Rocky 4 a conti fatti, senza avere la certezza di rimanere nella memoria per le sue esagerazioni ma con la garanzia di regalare del sano spettacolo emotivo mascherato da film sportivo.

Mirko Lomuscio