Cotton tales: recensione

Spesso dietro le cose belle si nasconde un retroscena a dir poco inquietante. È quello che ci insegna Cotton tales, disegnato e sceneggiato dalla bravissima Loputyn (alias Jessica Cioffi).

Ci sveglieremo assieme a Nicholas, rampollo di una nobile famiglia che, dopo un incidente, ha perso la memoria. Sembra però soffrire di strane allucinazioni che gli fanno vedere dei simpatici Sylverlagus (conigli con un lungo e sottile corno, sono degli spiritelli dalla natura magica), ma che alternano la percezione della realtà, mostrando volti orribili e scheletrici. Nicholas quindi si trova in bilico tra le due dimensione, dove sembra che gli adulti, tanto premurosi, in realtà nascondano qualcosa.

Cotton tales è una fiaba oscura, che alterna momenti di dolcezza ad altri decisamente inquietanti. Tenerissimi sono i Sylverlagus, questi simpatici spiriti che appaiono solo a Nicholas e Letizia, il “fantasma” del castello. Il loro disegno dona loro un aspetto così “morbido” che vi verrà voglia di coccolarli. Nonostante la loro natura benigna, i poveri “cornigli” verranno sovente uccisi e mangiati da creature oscure, o da alcuni personaggi; tali azioni rompono l’atmosfera quasi delicata che si crea durante la narrazione.

Loputyn è riuscita a creare momenti di disagio con le visioni di Nicholas, dove vede teschi di coniglio al posto delle teste dei suoi cari. Ciò mostra il dualismo tra morte e vita, tra il celato e l’illusione, tra l’innocenza di Nicholas e le maligne intenzioni di chi lo circonda.

I personaggi sono ben caratterizzati e si vede che l’autrice ha preso molto dagli anime e manga, soprattutto per la rappresentazione delle gag comiche, momenti di break tra un momento di tensione e l’altro.  Lo stile di Loputyn è delicato, i lineamenti dei personaggi paiono “soffici”, ritraendoli quasi come delle bambole. Elemento che ha in comune con la graphic novel End. Elizabeth. L’atmosfera surreale, invece, ricorda molto Alice nel paese delle meraviglie, così come il videogioco Fran Bow, dove una bambina schizofrenica ha continue visioni raccapriccianti tra le varie realtà.

In conclusione, Cotton tales, è una storia disturbante, carica di mistero, che vi terrà incollati fino all’ultima pagina. Forse, si tratta del primo volume di una saga. Comunque, speriamo vivamente che l’autrice decida di continuare la storia. 

 

Debora Parisi

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