Collateral Beauty: recensione

Il film del regista Premio Oscar® David Frankel (Il diavolo veste Prada, Io & Marley) uscirà al cinema dal 4 gennaio 2017 con Collateral Beauty, un magico film interpretato da Will Smith, Edward Norton, Keira Knightley, Michael Peña, Naomie Harris, Jacob Latimore, il premio Oscar® Kate Winslet e il premio Oscar® Helen Mirren.

Si tratta di un dramma provocatorio, capace di mostrare come la perdita dolorosa di una persona cara possa rivelare anche momenti di bellezza, e di come le costanti di amore, tempo e morte siano strettamente correlate.

Di fatto, il film narra le vicende di un importante dirigente di New York (Will Smith) che a seguito di una tragedia personale, decide di vivere la sua vita senza più l’entusiasmo di una volta. A quel punto, alcuni suoi amici e colleghi (Edward Norton, Michael Peña, Kate Winslet) escogitano un piano drastico per evitare che perda interesse in ogni cosa. Spingendolo al limite, lo costringeranno a confrontarsi con la verità in modo profondamente umano e sorprendente.

Sceneggiato e prodotto da Allan Loeb (Wall Street: il denaro non dorme mai, 21, San Andreas), il film è un inno alla vita, alla bellezza dell’esistenza cose, la malìa dell’inatteso, la superba luce dello stupore.

L’intera narrazione scorre sul filo sottile della mente e del cuore e mette in evidenza un uomo affranto da un lutto emotivamente difficile da affrontare, perché l’uomo di successo ha perso la sua amata figlia di sei anni e ora non fa altro che passare le giornate in compagnia della solitudine, scrivendo lettere all’amore, al tempo e alla morte.

A sua insaputa, però, i tre concetti astratti si trasformeranno in persone in carne e ossa (Helen Mirren, Keira Knightley, Jacob Latimore), che non soltanto proveranno a scuoterlo dal torpore, ma anche a fargli comprendere la vera essenza della bellezza collaterale.

E così, tra fiction, dramma, melò teatrale e puro incanto, Collateral Beauty sarà in grado di offrire allo spettatore la resurrezione della speranza con una riverenza disarmante, perché tornare alla vita dopo aver guardato in faccia l’abisso, significa essere costruttori e osservatori di pura bellezza… certo,  una bellezza storpia, sfregiata, ma pur sempre viva, folgorante, immensa.

In definitiva, con un pizzico di miracoloso realismo e di tenerezza consumata a suon di lacrime, Collateral Beauty vi catapulterà nella profondità  dei sentimenti, quelli più nobili e salvifici, quelli prodigiosi e fatali che si perpetuano ogni qualvolta la vita ci sublima con la sua infinita bellezza, l’unica in grado di sorprenderci, di curarci le ferite e di perdonare i delitti dell’anima.

Silvia Casini

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