Caro Marco ti scrivo…

Caro Marco Ferradini,
Io mi chiamo Francesca, alias La Minavagante.
Non ti ho cercato su Facebook perché, se già uno belloccio ci mette un mese ad accettare una richiesta d’amicizia, chissà se un pilastro della musica italiana mi risponderebbe mai.
Arrivando subito al punto, Marco, vorrei parlarti di Teorema, il tuo brano più noto.
E anche ricordarlo alle giovani generazioni perché lo ritengo un capolavoro, oltre che della musica, anche della psicologia.
Dato che sono diplomata, proprio come nei corsi accademici, mi permetterei di fare una piccola analisi.
Penso, infatti, che se nei conservatori si studiasse anche Ferradini, oltre a Bach, Mozart e Haydn, il mondo sarebbe migliore.
In Teorema sono presenti tre strofe e tre ritornelli, direi una struttura A B ripetuta per tre volte.
La prima A la chiamerei Spremute di cuore.
Tutto quello che un uomo non dovrebbe mai fare in amore.
E, infatti, il primo B di risposta è riassumibile con Sta sicuro che ti lascerà e, anticipa già la tesi Chi troppo amato, amore non dà.
La seconda A è, invece, Fallo come se fosse un favore.
Che i miei uomini devono essere cresciuti con questa strofa insieme a pane e Nutella.
Perché te lo giuro, Marco, è proprio come dici tu, Fuori dal letto nessuna pietà.
A questo punto giunge, trionfante, il secondo ritornello che ribadisce la tesi del primo.
E io mi sbilancio di fronte al mondo accademico: il tuo Teorema, Ferradini, è forse superiore a quello di Pitagora.
Chiedendo venia al filosofo greco, “Chi meno ama è più forte si sa” , rende “Il quadrato costruito sull’ipotenusa è uguale alla somma di quelli costruiti sui cateti” quasi inefficace.
Il pezzo si conclude con una strofa in cui, confortando l’amico tradito, azzeri la legge di prima. Non esistono leggi in amore, vedrai che una donna è già in cerca di te.
Una sorta di dimostrazione al contrario.

Nell’arte si dice “Studia le regole per poi dimenticarle”.
Per cui si arriva al Teorema 2.0, rivisto e aggiornato nell’ultimo ritornello:
Senza l’amore un uomo che cos’è.
Quasi un comandamento.
Ecco. Ora, nel nome di quelle che sono cadute nella trappola di Teorema e di quelli che l’hanno seguito alla lettera, prego tutti di condividere questa mia preghiera, in modo che arrivi a destinazione.
Ferradini, scrivi un Teorema anche per le donne!
Perché di questo, siamo solo l’oggetto.
Ma, credimi, se invertiamo il sesso del destinatario e lo facciamo nostro, non funziona.
Se prendi un uomo, lo tratti male e lasci che ti aspetti per ore, un’altra è già andata a recuperarlo con la macchina.
Nessuna femmina, inoltre, saprà mai dosare amore e crudeltà.
Lo sa fare solo quando non è innamorata e il risultato è che appare cattiva, triste e capricciosa.
E anche se una di noi, particolarmente dotata di delusioni e testosterone, riuscisse, con gli uomini non funzionerebbe.
Ingenui forse più di noi, come alcune sostengono, nel Teorema che canti, non ci cadrebbero. Troppo dispendio di energie. Più pratici, punterebbero ad una che semplifichi l’esistenza.
Caro Marco,
ascoltandoti da un iPhone davanti al mare, fresca di cuore spezzato, confido in una tua risposta.

Un caro abbraccio,
Francesca

 

Testo Francesca Lorusso