Caraval: recensione

Caraval è uno di quei fantasy che non ti aspetti. All’inizio sembra tutto abbastanza tranquillo, e pare di essere in una strana fiaba, due giovani ragazze, un sogno, e un padre che definire burbero, sarebbe come fargli un complimento.

Il sogno di Rossella e di sua sorella Donatella Dragna è quello di vedere e partecipare a Caraval ed al suo gioco. Cos’e Caraval? Inizialmente sembra essere un grande spettacolo con artisti e tanta magia e mistero, poi si scoprirà non essere così bello e luccicante codi come appare nei racconti di chi ci è stato e ha visto realmente.

Tutto cambia quando le due sorelle ricevono gli inibito ufficiali di Masteo Legend, colui che ha creato il mondo di Caraval, per partecipare.

Grazie all’aiuto di Julian, un marinaio approdato sulla loro isola apparentemente per caso, le due sorelle riusciranno a sfuggire dalle grinfie del padre, tiranno e minaccioso, a giungere a Caraval, sull’isola dove si svolgerà il famoso gioco.

Ed è proprio da questo punto in poi che il romanzo si fa più interessante, assumendo i contorni di qualcosa di misterioso, di strano, si ha l’impressione che lo sfavillio del gioco, che fa da sfondo alle vicende raccontare, nasconda qualcosa, come qualcuno che voglia celare un oscuro segreto, dietro una luce accecante.

Rossella Dragna scoprirà ben presto che l’obiettivo finale del gioco sarà ritrovare sua sorella Donatella. Chi lo farà per primo vincerà un desiderio in premio. Ma ecco il primo dei tanti avvertimenti, è che per chi giova a Caraval niente è come sembra e la ragazza lo scoprirà a proprie spese, nel tentativo di ritrovare Tella, sua sorella, e tornare a casa in tempo per il proprio matrimonio combinato, con un conte che nemmeno conosce.

L’aiuto di Julian il marinaio, sarà più volte provvidenziale per Rossella che finirà per fidarsi di lui più di quanto avrebbe voluto.

Il finale è un po’ a sorpresa, e devo dire, che mi ha stupito, perché ho letto il libro tutto d’un fiato, da quanto mi ha coinvolto, poi però, mi sono ritrovata davanti ad una conclusione della storia, che in realtà non è affatto una conclusione, diciamo un finale aperto, che forse si spiega con il fatto che questa estate uscirà un nuovo romanzo dedicato a Caraval, Legendary che forse, chiarirà alcuni punti oscuri lasciati in sospeso nel primo volume.

Questa storia mi è piaciuta molto, anche perché per certi versi mi ha spiazzato, ribaltando alcuni preconcetti del fantasy, addentrandosi nel thriller e nel mistero. In alcuni punti mi sembrava quasi di star leggendo un gualcì, più che un fantasy.

Ad ogni modo posso dire di promuovere questa storia a pieni voti, per l’originalità della trama, per i molteplici personaggi ben delineati, e per quel pizzico di romanticismo che non guasta mai.

Se dovessi dire cosa mi ha richiamato alla mente leggere un libro come Caraval, direi sicuramente il film The prestige, o anche il film Il grande e potente Oz e, in ultimo alcuni lungometraggi di Tim Burton. Ovviamente tutto ciò per dire che è un fantasy che merita attenzione, è sorprendente, a tratti persino filosofico, lo consiglio a chi cerca una storia di magia un po’ diversa dalle altre, a patto di “non farsi coinvolgere troppo…”, come recita il motto,  all’ingresso dei cancelli di Caraval, per tutti coloro che vogliono partecipare al gioco.

 

Samanta Crespi

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