Blu e Flippy: recensione

Blu e Flippy, il film d’animazione diretto da Mohammad Kheyrandish, ambientato in fondo al mare, con amici un bambino e un delfino bianco.

Il lungometraggio parla di fratellanza nella diversità. Uno dei protagonisti, in questo caso, è un bambino che viene adottato da una famiglia di delfini.

Nonostante gli altri abitanti marini siano restii ad accettarlo, su consiglio della saggia tartaruga accettano di tenerlo con loro e una delfina Nana si occuperà di lui, non senza qualche difficoltà.

Blu, questo il nome dato al bambino, è solo un neonato, infatti, quando conosce Flippy, anche lui cucciolo di delfino bianco. I due, ovviamente, diventano inseparabili, famoso non pochi problemi alla mamma delfino Nana che non sa bene come gestire la situazione e come tenerli entrambi al riparo dai pericoli.

Blu cresce, e mentre cresce ovviamente scopre di non essere un delfino, ma di essere caduto in mare quando era molto piccolo con “una conchiglia”, un relitto di un aereo precipitato, un posto pericoloso e lugubre che però attira i due amici. Lì abita però un perfido polipo Octupus che cercherà in tutti i modi di mettere in difficoltà Blu e Flippy, arrivando addirittura a intrappolare la mamma di Flippy e a restituire Blu agli umani.

Il bambino infatti viene trovato da alcuni pescatori che vogliono sfruttare la sua confidenza con il mare per arricchirsi, mentre il bimbo vorrebbe solo ritrovare la sua vera mamma, ma non è tutto: riguardo alle origini di Blu, c’è molto altro che riguarda i suoi genitori e tutto l’equilibrio del mare, dei suoi abitanti, ma anche delle persone che vivono sulla terraferma.

La chiave per risolvere l’enigma che riguarda il passato di Blu, sua madre,  e il futuro del mare e dei pesci, è qualcosa che riguarda i legami di amicizia, ma anche di sangue, è l’idea che la cooperazione tra animali del mare, pesci, molluschi e mammiferi e gli esseri umani, sia l’unica via possibile.

Questo film d’animazione ha il pregio di essere esteticamente impeccabile, di trasporre su schermo una vividezza dei colori molto apprezzata, come anche la caratterizzazione di alcuni personaggi e ambientazioni esotiche, e le sonorità che un po’ richiamano il Medio Oriente, purtroppo però pecca sulla trama e su alcune incongruenze.

La storia, via via che si sposta sulle vicende di Blu sulla terraferma diventa un po’ troppo caotica e complessa, con il risultato di dare l’impressione che sia stato tutto abbozzato, messo in un grande calderone di idee, ma che poi non si sia concesso spazio per svilupparle e analizzarle.

Se si pensa che sia una storia di una amicizia tra umano e animale, così come in tanti altri film animali, non ci si sbaglia, ma ci vuole davvero tanta immaginazione per passare sopra al fatto di come possa un essere umano resistere sott’acqua tanto a lungo senza respirare, lascia un po’ perplessi il fatto che prima ci si concentri molto sull’infanzia di Blu e Flippy in mare, poi su passi a tutt’altro registro narrativo con intrighi e situazioni complicate sulla terra.

Un altro elemento discordante è quello del linguaggio. Blu parla perfettamente coi delfini e coi pesci, e senza difficoltà anche con gli umani, ma ciò avviene senza che vi sia una qualche spiegazione. Non accade come in Tarzan della Disney, per intenderci.

I cattivi qui sono più di uno, sia nel mare che nella era ferma, ma appaiono slegati, come se fossero appunto due storie differenti narrate nello stesso film ma non molto bene legate insieme.

In più in molti passaggi l’animazione ricorda da vicino altri film animati più famosi quali: Alla ricerca di Nemo, Luca, Il viaggio di Arlo, Le avventure di Sammy, non che questo sia un male di per sé, ma la storia proprio per la complessità e per la presenza di alcune incongruenze e di una  animazione a tratti non all’altezza, poiché viene interrotta spesso la visione, con uno stacco, come se fossero puntate animate, non ne fa apprezzare a pieno quello che poteva essere.

Blu e Flippy ha molte potenzialità, molti punti di forza che però non sono stati sviluppati bene, creano confusione, anziché chiarezza, molte tematiche toccate non sono state approfondite. Tutto questo rende il film piacevole, ma non indimenticabile, anche perché è difficile capire dove si vuol andare a parare con così tanti personaggi e svolte di trama, e anche mantenere la sospensione dell’ incredulità diventa difficile per le tante incongruenze e ridondanze.

Appare molto come un film “vorrei raccontare tutto, ma non posso”, di sicuro i più piccoli ne apprezzeranno la visione, sulla scia dell’estate che arriva e del popolarissimo live action Disney della Sirenetta, ma seppur molto visivo ed evocativo Blu e Flippy non conquista e io cuore e viene da dire che “meno è meglio”, più semplicità e chiarezza, meno confusione e complessità.

 

Samanta Crespi
 
© Riproduzione Riservata