Beauty and the cyborg: intervista esclusiva a Miriam Ciraolo

Miriam Ciraolo è nata a Messina e ha frequentato l’istituto d’arte della sua città conseguendo il diploma in maestra d’arte e stilista di moda. Amante della scrittura sin da ragazzina, con La vera storia di Cupido, edito dalla Rosa dei Venti edizioni, ha realizzato il suo sogno.

Con Chemical Games ha inaugurato la sua prima saga urban fantasy ideata grazie al suo interesse per la tavola periodica e gli elementi chimici.

Beauty and the cyborg è la sua nuova saga distopica ispirata a La bella e la bestia, con la quale sta riscuotendo un grande successo sul web.

Al momento, è in fase di stesura anche il secondo volume della serie dal titolo Beauty and the blade.

Nel frattempo, comunque, Miriam ha rilasciato uno spin-off a luglio 2016 dal titolo Robotic heart ambientato prima delle vicende narrate in Beauty and the cyborg.

E se volete saperne di più su questa rivisitazione distopica della favola La bella e la bestia, vi invitiamo a leggere l’intervista qui sotto! 

Ha carta bianca e tre aggettivi per descriversi…

Trasandata, ironica e creativa.

Mai senza?

Un libro. Ne ho sempre troppi per questo motivo.

Cosa le piace leggere?

In ordine crescente: fantasy, fantascienza, gialli, contemporanei e romanzi rosa.

Se dovesse esprimere tre desideri?

Che i giorni fossero formati da 48 ore, che tutti trovassero un senso alla propria vita (allo scopo di evitare le guerre) e di riuscire a scrivere un romanzo molto originale e possibilmente perfetto.

La sua vita in un tweet?

Esiste un parallelismo tra scrittura e vita; il loro punto comune prende il nome di “migliorarsi” e si trova all’infinito.

 

Ci parli del suo ultimo romanzo. A chi lo consiglierebbe e perché?

Ragazze e ragazzi che amano il mistero, il romanticismo e l’azione. Credo che possa dare a tutti non delle risposte ma degli spunti di riflessione.

Come nascono i suoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?

Probabilmente vi è sempre un collegamento con la realtà. Li costruisco ponendomi moltissime domande su di loro. Raccolgo informazioni sul vestiario, sulla gestualità della gente che mi circonda, sul modo di parlare ecc. Quando parlano nella mia mente, poi, è finita: so già che il personaggio è pronto per essere messo su carta.

Le ambientazioni che sceglie provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?

Nel mio caso sono anche simboliche quindi sì, forse proiettano i miei stati d’animo nei confronti del mondo.

Come può riassumere ai suoi lettori il suo romanzo? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?

La tecnologia non deve mai prendere il sopravvento sulla nostra realtà.

È già al lavoro su un nuovo libro?

Lo sono da tempo, sto cercando di fare il possibile per ottenere risultati migliori ed efficaci. Inoltre ho un altro progetto in cantiere. Sarà un libro illustrato e con cui spero di poter realizzare il terzo desiderio!

 

Silvia Casini

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