Arrivare

L’ascensore,scendendo di tre piani dalla mia stanza, si apre davanti al controllo sicurezza delle partenze.

Poso la bustina dei liquidi nel carrello, mi tolgo collana, scarpe e cintura, perché la cintura la fanno sempre togliere, al mio passaggio lo scan rimane in silenzio.

L’aeroporto è affollato come quando in piazza c’è una manifestazione dove sono in tanti a partecipare, profuma di caffè caldo, uova fritte, salsicce e birra. Bambini saltellanti, sorridenti, senza alcuna traccia di sonno sul viso, giocano nel playground.

L’aereo si solleva puntuale da terra, sbattendo le ali verso il cielo, il sonno dei passeggeri in vetrina con teste penzolanti, le nuvole sotto di noi. La hostess ha imparato dai tutorial su you tube, a truccarsi perfettamente. 


Mio papà che non manca mai al mio arrivo all’aeroporto , mentre mi abbraccia, mi chiede se ho cambiato profumo. Papà ho tutti i profumi dei tester del Duty free shop addosso.

Foto e testo di Roberta La Placa