A spasso con Willy: recensione

Secondo film del regista francese Eric Tosti, A spasso con Willy, pellicola del 2019, è una piccola sorpresa nel campo dell’intrattenimento e dell’animazione giovanile.

Il piccolo Willy, mentre si trova con la sua famiglia in missione esplorativa nello spazio, viene separato dai genitori e atterra su un pianeta sconosciuto. Accompagnato dal robot di sopravvivenza Buck e da un’amichevole creatura locale che Willy decide di chiamare Flash, il bambino dovrà sopravvivere e scoprire novità su quel mondo affascinante e pericoloso.

L’animazione non è a livelli eccelsi, ma riesce comunque a risultare dinamica e fluida, con contorni tondeggianti tipici dell’animazione 3D, con colori accesi e variagati.
Ugualmente creativo è il mondo nel quale si svolge la vicenda, popolato dalle più strane e imprevedibili forme di vita, scaturite dalla mente degli sceneggiatori David Alaux e Jean-Francois Tosti. Riesce a dare un buono spunto di creatività e di divertimento ai bambini.

La trama non è delle più originali, ma per una pellicola rivolta ai giovani non è affatto male. Il rapporto tra l’improbabile trio di sopravvissuti è credibile e adorabile al tempo stesso, con diverse svolte e colpi di scena.

Un buon film per i più piccoli, con diverse perle al suo interno, capace di farli intrattenere e riflettere su argomenti come l’amicizia, la famiglia e la sopravvivenza.

Andrea De Venuto

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