Succede: recensione

L’adolescenza, i suoi eventi, tutto ciò che ne consegue come la crescita ormonale o l’arrivo di sentimenti più profondi; quante volte al cinema è stato detto di tutto e di più in riguardo, di generazione in generazione, prendendo vita sotto forma di pellicole come Il tempo delle mele e proseguendo per Tre metri sopra il cielo e tutta la filosofia mocciana che ne è conseguita negli ultimi anni.

A tutto ciò si aggiunge ora un’altra pellicola di casa nostra, dedicata ai primi amori, alle prime delusioni e al circondario esistenziale che attornia questa parentesi esistenziale vissuta da tutti; traendo quindi ispirazione da un romanzo scritto dalla poco più che adolescente Sofia Viscardi, ecco spuntare nelle sale questo Succede, uno spaccato di vita di quattro giovani studenti milanesi, intenzionato a delineare alla perfezione le vicissitudini che legano questi ragazzi al particolare momento emotivo che stanno vivendo.

Diretta dall’esordiente Francesca Mazzoleni, la pellicola ha per protagonisti un poker di interpreti alle prime armi come Margherita Morchio, Matilde Passera, Matteo Oscar Giuggoli (visto in Gli sdraiati di Francesca Archibugi) e Brando Pacitto (del lotto il più navigato come attore, avendo preso parte a titoli come il film L’estate addosso e la serie Braccialetti rossi), mentre nel comparto “adulto” del caso, che comprende ruoli da genitori e affini, troviamo facce note come quelle di Francesca Inaudi, Giovanni Anzaldo, Giampiero Judica e Sabrina Paravicini.

La storia è quella dell’adolescente Margherita (Morchio), una ragazza che frequenta il liceo e che ben presto vivrà una serie di rocambolesche vicende, legate alla sua giovane età e a quella dei suoi amici del cuore; l’amica di sempre Olly (Passera), il cugino di quest’ultima Sam (Pacitto) ed infine Tom (Giuggioli), del quale Margherita prova un intenso sentimento messo sempre in gioco.

Ma alla fine sarà il vero amore a prendere il sopravvento, nonostante il percorso non sia dei più facili da intraprendere.

Difficile reinventare un genere come quello adolescenziale, almeno giocando su quei due o tre elementi che lo caratterizzano maggiormente; di ultimi esempi che hanno saputo gestire la cosa vengono giusto in mente i due Notte prima degli esami di Fausto Brizzi, che la buttavano con grande ironia in riguardo, oppure un’opera malriuscita come Slam – Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli, che ispirandosi a Nick Hornby almeno tentava di parlare di gravidanze in giovanissima età.

Con Succede non c’è né l’intenzione di buttarla sull’ironia, né la voglia di incentrarsi esclusivamente su un argomento sentito riguardante la gioventù; l’opera della Mazzoleni è quanto di poco originale e rivoluzionario ci possa essere in questo genere di film, gettandola nel modo più monocorde e noioso possibile.

Qua si assiste ai soliti scontri di mentalità tra compagni di scuola e ai loro scontati primi amori, oppure al confronto tra mondo dei giovani e dei non più giovani, con prevedibili cliché annessi (da elencare la compagna di classe tutta alcool e canne, la mamma divorziata scontenta della Inaudi, la storia sentimentale tra l’adolescente Passera e l’adulto Anzaldo); ed in mezzo a tutto ciò c’è modo anche di notare una certa approssimazione registica, scegliendo come uno dei protagonisti un ventenne Pacitto, visibilmente fuori parte (e in là con l’età) nei panni di un post-quattordicenne.

E dire che molte malelingue davano addosso a Federico Moccia e alla sua filosofia spicciola, dalla quale deriva il film della Mazzoleni; ma quando assisteranno a Succede, e ai suoi risultati al di sotto della media, avranno di che ricredersi nei suoi riguardi.

Mirko Lomuscio