Roxanne in blu-ray: recensione

Se pensiamo al seguito cinematografico di cui ha goduto un’opera letteraria come Cyrano de Bergerac, scritta dal francese Edmond Rostand, vengono in mente le diverse trasposizioni che vanno da quella risalente agli anni Cinquanta, con un José Ferrer da Oscar, fino alla versione del 1990, con un Gerard Depardieu che all’ambita statuetta si avvicinò, agguantando, però, soltanto una nomination.

Tra un lungometraggio e l’altro, vi è stato anche modo di assistere ad alcune varianti in salsa esterofila, in mezzo alle quali troviamo una in versione giapponese del 1959 diretta da Hiroshi Inagaki (titolo Yamato il grande samurai) e una del 1989 arrivata dall’Unione Sovietica, per la regia di Naum Birman, (titolo Sirano de Berzherak).

Ma, tra tutte, quella che maggiormente ha destato grande curiosità – con annesso un notevole successo – è la commedia yankee Roxanne, del 1987, che nei panni di un moderno Cyrano vede Steve Martin, la cui carica ironica è sia sullo schermo che nello script, concepito dall’attore stesso (ottenne all’epoca una nomination ai Golden Globe per la miglior sceneggiatura).

Edito in blu-ray da CG Entertainment (www.cgentertainment.it) in collaborazione con Sony Pictures Home Entertainment, racconta del capo pompiere C.D. Bales (Martin), uomo a capo di una sgangherata squadra di vigili del fuoco, il quale è caratterizzato da un particolare difetto: uno spropositato naso che gli crea un grande complesso, se glielo si fa notare.

Nonostante ciò, dimostra perennemente di essere un convinto e simpatico personaggio, sempre professionale e sicuro di sé; fino al momento in cui conosce la bella Roxanne (Daryl Hannah), astronoma nuova della città, che farà breccia nel suo cuore.

E conquistarla non sarà cosa facile, tanto più che in questa sentimentale faccenda rientra anche il pompiere Chris (Rich Rossovich), del quale Roxanne sente di provare qualcosa per cui viene ricambiata; mentre a C.D. non rimane che aiutare il giovane bellimbusto a sedurre la ragazza.

Ironico, fresco, simpatico e mai fuori tempo, il materiale presente nell’opera di Rostand si insidia in questa variante anni Ottanta con tutte le migliori intenzioni, dimostrando che anche la commedia teatrale di una volta può ritenersi all’altezza della situazione nei gusti degli spettatori odierni.

Inoltre, Martin è istrionico, intelligente e con ritmi perfetti, capace di aggiornare tale materiale con fare sagace ed efficace, protagonista assoluto, lasciandosi dirigere dalla mano sicura del regista Fred Schepisi, autore dalla carriera alterna composta da film leggeri (Genio per amore, Creature selvagge, Vizio di famiglia) e opere impegnate (Plenty, Un grido nella notte, La casa Russia).

Nel cast, oltre alla già citata Hannah di Blade Runner e al Rossovich di Terminator, volti noti quali Michael J. Pollard, Damon Wayans, Fred Willard, John Kapelos e Shelley Duvall (quest’ultima nota ai più come la Wendy dello Shining di kubrickiana memoria).

Tra poesia e risata facile, lasciatevi trasportare dalla magia di Roxanne… e potrete scoprire di nuovo che un bacio è “un apostrofo rosa fra le parole ‘t’amo’ ”!

Mirko Lomuscio