Pets 2 – Vita da animali: recensione

Tornano gli animali parlanti della Illumination Entertainment, casa di animazione a cui dobbiamo il folle mondo di Cattivissimo me e dello spin off Minions, tornano i protagonisti di Pets – Vita da animali, pellicola che ci metteva al fianco di un gruppo di quadrupedi per assistere dal loro punto di vista l’assurdità del mondo che conosciamo; un’avventura per bambini che riscosse gran successo nell’anno della sua uscita, avvenuta nel 2016, ed ora pronta a regalare ai suoi numerosi spettatori un sequel tutto nuovo, più divertente e scatenato, voglioso di regalare molta più ironia del precedente titolo.

Se poi calcoliamo che Pets 2 – Vita da animali sia un film diviso in tre storie inizialmente parallele, perché poi le stesse sono destinate a fondersi in un’unica linea narrativa, allora avete ben presente la voglia dei registi Chris Renaud (il medesimo del primo capitolo) e Jonathan del Val (totalmente esordiente) di moltiplicare la dose di creatività, portando i nostri protagonisti in mezzo ad una miriade di situazioni esilaranti.

Una storia segue la linea del cane Max (in italiano doppiato da Alessandro Cattelan), il quale di punto in bianco si vede invadere la propria vita dall’arrivo del figlio della sua padrona, Katie, e poi vivrà una vacanza in campagna, tra animali selvatici e un cane dalla nobile reputazione di nome Galletto (in originale doppiato da Harrison Ford); un’altra invece è la vicenda vissuta dal coniglietto Nevo Setto (voce italiana di Francesco Mandelli), ormai autoproclamatosi giustiziere degli animali in pericolo e convinto di poter liberare una tigre dalle grinfie di un circo gestito da un uomo malvagio; in ultimo la cagnetta Gidget (voce di Laura Chiatti) deve prendersi cura del gioco preferito di Max, mentre questi è in villeggiatura, ma qualcosa va storto ed alla nostra dolce creatura a quattro zampe non rimane altro che imparare le abitudini esistenziali dei gatti, pur di recuperare l’oggetto tanto caro al suo amico.

Nonostante Pets – Vita da animali non sia proprio una vetta del cinema di animazione, questo per colpa di un’ironia troppo isterica a farla da padrona, non si è potuti fare a meno di realizzarne un seguito, chiamato a gran voce dal successo ottenuto da quel primo capitolo.

C’è da dire innanzitutto una cosa di Pets 2 – Vita da animali; che è un film senza una trama, sorreggendosi su un trio di canovacci buoni per qualche cortometraggio e che getta argomenti e situazioni senza mai darne un senso logico (il rapporto tra Max e il figlio di Katie, la presenza di Galletto); però, nonostante questo difetto non da poco, l’opera in questione riesce a trattenere e divertire, forse anche meglio del predecessore, giocandosi anche la carta di diverse situazioni veramente riuscite (Gidget infiltrata tra i gatti, la parentesi dal veterinario).

Non un film compatto Pets 2 – Vita da animali, questo lo noterete con molta poca difficoltà, però almeno riesce a calibrare quell’ironia che prima il regista Renaud non aveva avuto modo di perfezionare con la prima pellicola, incentivando una certa riuscita nei risultati finali, regalando così un’ora mezza al fianco di un pugno di simpatici protagonisti animati.

Non c’erano riusciti col primo film, ma con Pets 2 – Vita da animali l’obiettivo è ben raggiunto, pur sempre in modo molto discreto.

Mirko Lomuscio