Mission: impossible – Dead Reckoning Parte Uno – Recensione

Saga action che ormai da più di venticinque anni non fa altro che presentarsi periodicamente sui nostri schermi, quello di Mission:impossibile, dal 1996 (anno del primo film), è un appuntamento fisso che innanzitutto tenta di mostrare l’evoluzione della nota star Tom Cruise, protagonista e produttore dell’intera serie, nonché anima e, soprattutto, corpo che uniforma le intricate vicende qui riportate su grande schermo.

Una volta chiusi i battenti col sesto validissimo capitolo, Mission: impossibile – Fallout, il buon Cruise ha deciso bene di puntare verso l’epilogo finale di questa lunga trasposizione cinematografica della nota serie creata da Bruce Geller nel 1966, e lo fa con un’avventura divisa in ben due parti decisa a trasportare lo spettatore in una chiusura spettacolare.

Con alla regia il ben rodato Christopher McQuarrie, presente dal quinto capitolo e socio creativo di Cruise in generale (ha scritto e prodotto Top Gun: Maverick), questo epilogo annunciato apre i battenti con Mission: impossibile – Dead Reckoning Parte Uno, uniformando la propria intricata trama sullo sfondo di una nuova minaccia mondiale imminente.

Stavolta Ethan Hunt (Cruise) viene coinvolto dalla IMF e dal suo superiore Eugene Kittridge (Henry Czerny) sul recupero di una chiave dal valore importante, capace di mettere in funzione una Intelligenza Artificiale pronta ad organizzare disastri e capovolgere l’ordine mondiale.

Gettatosi all’avventura, Ethan si fa affiancare in questa operazione da validi collaboratori come Luther Stickell (Ving Rhames) e Benji Dunn (Simon Pegg), ritrovando inoltre altre vecchie conoscenze quali sono Ilsa Faust (Rebecca Ferguson) e La Vedova Bianca (Vanessa Kirby) come anche incrociare il proprio cammino con la misteriosa borseggiatrice Grace (Hayley Atwell).

Tra Abu Dhabi, Roma e Venezia, Hunt dovrà quindi intraprendere una lunga corsa contro il tempo, cercando innanzitutto di sconfiggere un vecchio nemico di nome Gabriel (Esai Morales), un losco figuro che arriva direttamente dal suo turbolento passato e intenzionato a colpire nuovamente nel destino di Ethan.

Nel mezzo di miriadi blockbuster privi di logica ma ricchi di esplosioni, la saga di Mission: impossibile cerca ancora di portare avanti un determinato discorso sull’intrattenimento vecchia maniera; conscio del suo megabudget a disposizione, il buon McQuarrie nuovamente trascina la sua visione registica in questa serie verso lidi prettamente hitchockiani, creando una tensione emotiva cara al cinema che fu e incentrandosi a ragione sulla costruzione psicologica dei suoi personaggi.

Il ritmo quindi è incalzante in Mission: impossibile – Dead Reckoning Parte Uno, tra inseguimenti in macchina per le vie romane (con una Fiat 500 gialla) e combattimenti corpo a corpo in mezzo alle calle veneziane, facendo anche a meno di vistose esplosioni come anche di una ingombrante CGI, usata quel giusto che basta; una decisione registica che dà i suoi buoni frutti e crea una piacevole sensazione destabilizzante per lo spettatore abituato al cinema odierno.

Poi ovviamente c’è Cruise che guida questa intera operazione, facendosi spalleggiare da vecchi (Rhames, Pegg, Ferguson, Czerny, Kirby) e nuovi volti (Atwell, Morales, più Pom Klementieff, Cary Elwes e Shea Whingham) legati alla serie M:I, e tiene su il resto grazie alla sua prestanza fisica e recitativa, vero e proprio sostegno di questo periodico appuntamento che da anni sollazza la nostra voglia di spettacolo intelligente.

E anche questa volta, grazie a Mission: impossibile – Dead Reckoning Parte Uno, saremo ben accontentati.

Mirko Lomuscio