Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo: recensione

Dove eravamo rimasti con i nostri piccoli minions? Nella loro avventura spin off datata 2015, dopo aver visto la genesi di questi simpatici e, a loro modo, minacciosi esserini gialli attraverso epoche storiche, li avevamo lasciati alle prese con la conoscenza del loro unico e sommo padrone, ovvero il diabolico Gru, ma in una versione infantile dato che siamo nel pieno del periodo fine anni ’60.

In Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo vediamo quindi il calvo protagonista di Cattivissimo me in una versione fanciullesca, tra banchi di scuola e sogni da inseguire, come quello di divenire il criminale più diabolico dell’intero pianeta; il nostro giovanotto infatti sogna di diventare come i suoi eroi per eccellenza, i famigerati Malefici 6, guidato dallo spietato Willy Crudo.

 

Ma ben presto Gru si ritroverà a dover affrontare una lunga peripezia, all’inseguimento di un oggetto prezioso che consente il dominio della terra, ed in questa lunga avventura ovvio che riavrà al proprio fianco i fidati minions, guidati dal trio Bob, Stuart e Kevin, i quali, tra una serie di rocambolesche situazioni, sapranno combinare solo guai e portare scompiglio a chiunque sia vicino a loro.

Tutto però nel segno della fedeltà che li lega al padroncino Gru, genio in erba poco intenzionato alle buone azioni.

Il successo racimolato da questi personaggi nel corso di tutti questi anni spinge sempre più la casa di produzione Illumination a creare per loro nuove avventure a riguardo, decidendo di coinvolgerli in operazioni che possano attirare l’attenzione dei giovanissimi spettatori, soprattutto grazie ad una ironia per bambini legata ad una filosofia da villain che aiuta alla causa; con il sequel/prequel Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo assistiamo quindi al rapporto di amicizia tra questi esserini gialli, e dalla parlata indefinibile, con il loro capo per eccellenza, dando modo al regista Kyle Balda, un esperto in materia per questa serie (già alla direzione del primo Minions e di Cattivissimo me 3) di cimentarsi in un racconto di crescita con esiti esilaranti.

Fatto sta che, a parte questo spunto, ormai sia le serie Minions e Cattivissimo me si fondono in un’unica narrativa, portando in scena, sì un sequel/prequel, ma anche un ipotetico “Cattivissimo me 4”, anche perché a spiccare meno stavolta è proprio la presenza dei piccoli protagonisti gialli.

Nonostante il titolo sia dedicato a loro, la storia di questo lungometraggio mira però allo sviluppo del giovanissimo Gru, doppiato in italiano sempre da Max Giusti (in originale da Steve Carell), il quale è alle prese e viene accostato con altri personaggi minacciosi che tanto ammira, come il veterano Crudo e gli altri componenti dei Malefici 6 (ovvia citazione fumettistica ai Sinistri 6 della Marvel), che comprendono una esilarante suora munita di nunchaku, tentando quindi di mirare lo sguardo esclusivamente sulla crescita di questo “cattivissimo” in erba.

Il divertimento c’è senz’altro, soprattutto per i fan della saga, ma Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo non brilla per solidità narrativa, gettando nel calderone della sua esile trama elementi e situazioni gratuiti a se stanti (le parentesi del motociclista afro e dell’asiatica insegnate di arti marziali), che sembrano più che altro forzature dovute dal momento “inclusivo” cinematografico che stiamo vivendo oggigiorno.

Nonostante ciò, Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo è pur sempre una visione godibile, degna per un pubblico di bambini a cui è destinato, e nulla più.

Mirko Lomuscio