L’angelo: intervista esclusiva a Sandrone Dazieri

Sandrone Dazieri non ha bisogno di presentazioni… ma facciamo un piccolo ripasso: nato a Cremona nel 1964,  è uno dei più apprezzati scrittori e sceneggiatori italiani.

Nel 1999 è uscito il suo primo romanzo, Attenti al gorilla (Mondadori), cui hanno fatto seguito numerosi altri, tra cui La cura del gorilla (Einaudi, 2001, dal quale è stato tratto l’omonimo film con Claudio Bisio).

Come sceneggiatore e headwriter ha curato alcune serie di straordinaria popolarità tra le quali: Squadra antimafia, Intelligence e R.I.S. Roma.

Nel 2014 ha pubblicato per Mondadori il thriller Uccidi il padre, tradotto in molte lingue e accolto ovunque da un grandissimo successo di pubblico e critica.

L’angelo è il sequel di Uccidi il padre e se ancora non avete letto questo strepitoso poliziesco, vi consigliamo vivamente di farlo, perché si tratta di una spy story mozzafiato dal respiro internazionale.

Se non credete alle nostre parole, leggetevi quest’intervista a Dazieri! Però attenzione: i libri di Sandrone creano dipendenza… 😉

Ha carta bianca e tre aggettivi per descriversi…

È una domanda che stuzzica la vanità, che dovrei temperare con furbizia e paraculaggine. Passo! 😀

 

Mai senza?

Computer. L’ho sempre con me.

 

Cosa le piace leggere?

Di tutto. Molte letture che faccio non sono scelte, ma obbligate: per lavoro, per amicizia, per studio. Quando mi rimane tempo alterno romanzi, fumetti e saggi, per lo più in italiano, ma a volte in inglese. Quando posso e voglio davvero rilassarmi, scelgo un’antologia di racconti.

 

Se dovesse esprimere tre desideri?

Me ne basterebbe uno: la scomparsa delle religioni. Tutte. Sarebbe un mondo migliore.
La sua vita in un tweet?

#stoscrivendo

 

Ci parli del suo ultimo romanzo. A chi lo consiglierebbe e perché?

A tutti dai tredici anni in su. Perché… cosa si aspetta che risponda chi l’ha scritto? 😀 Perché è bello.

 

Come nascono i suoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?

Tutto quello che vivo, leggo, penso e sogno finisce nei miei romanzi. A partire dai personaggi.

 

Le ambientazioni che sceglie provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?

Entrambe le cose. Ambiento in luoghi veri ma li altero a mio piacimento. È il vantaggio di essere il dio del proprio mondo.

 

Come può riassumere ai suoi lettori il suo romanzo? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?

È un thriller, divertente e inquietante e la cosa più contemporanea come tematiche che abbia scritto. Non voglio trasmettere nessun messaggio, non è il mio compito.

 

È già al lavoro su un nuovo libro?

Sì, il terzo della serie. Uscirà in estate.

 

Silvia Casini

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