La ragazza che amava Miyazaki: recensione

Hayao Miyazaki è uno dei più celebri registi e creatori di anime giapponesi, noto per la sua capacità di intrecciare storie che riescono a trasmettere profondi messaggi e valori universali. La sua opera è caratterizzata da una poetica che va oltre il semplice intrattenimento; essa abbraccia temi come la natura, la crescita interiore, l’amore e la guerra, il tutto con uno stile visivo e narrativo ineguagliabile.

La ragazza che amava Miyazaki, pubblicato da Einaudi Ragazzi, esplora questi aspetti della poetica di Miyazaki attraverso gli occhi di una giovane protagonista, mostrando come le sue opere abbiano influenzato non solo la cinematografia, ma anche la cultura e l’immaginario collettivo.

Il libro si sviluppa attorno alla storia di Sofia che trova nel cinema di Miyazaki non solo rifugio, ma anche stimolo alla riflessione personale e alla crescita. Ogni film di Miyazaki si presenta come un viaggio che invita a esaminare non solo il mondo esterno, ma anche quello interiore. La ragazza, attraverso la passione per le opere di Miyazaki, inizia a comprendere meglio se stessa e le complesse relazioni che la circondano.

La poetica di Hayao Miyazaki

Uno dei temi predominanti nella poetica di Miyazaki è quello della natura. Nei suoi film, la natura è spesso rappresentata come una forza vitale, un’entità che possiede una saggezza antica e un potere intrinseco. Il mondo naturale è ritratto con grande attenzione ai particolari, e i paesaggi creati da Miyazaki diventano quasi personaggi a sé stanti.

Ne La ragazza che amava Miyazaki, la protagonista scopre questa connessione profonda con la natura attraverso il luogo in cui vive, un borgo medievale situato nell’Italia centrale, di nome Valvento. 

Inoltre, l’idea del viaggio interiore è centrale nella narrazione di Miyazaki. Le protagoniste dei suoi film sono spesso giovani donne che affrontano sfide, sia interiori che esteriori, che le portano a scoprire nuove dimensioni di se stesse. Questo aspetto è sottolineato nei dialoghi e nelle situazioni che Sofia vive nel libro, dove ogni esperienza diventa un’occasione per la crescita personale. Il viaggio non è solo fisico, ma anche metaforico, rappresentando le incertezze e le paure tipiche dell’età giovanile. Questa dimensione di crescita si intreccia con la scoperta dell’amore, dell’amicizia e della responsabilità, costruendo un percorso che è parallelo a quello delle eroine dei film di Miyazaki.

Le dinamiche familiari

Un altro elemento chiave nella poetica di Miyazaki è la rappresentazione delle relazioni umane e dell’importanza dei legami familiari. I film spesso mostrano rapporti complessi tra genitori e figli, riflettendo le dinamiche familiari e il loro impatto sullo sviluppo individuale. Ne La ragazza che amava Miyazaki, la protagonista esplora le proprie relazioni familiari, trovando punti di contatto, di svolta, ma anche di conflitto. La figura materna, in particolare, emerge come un simbolo di forza e protezione, un tema ricorrente nell’opera di Miyazaki.

Magia e realtà

Un altro aspetto affascinante del lavoro di Miyazaki è il modo in cui integra elementi fantastici con la vita quotidiana, creando mondi in cui il magico convivono con la realtà. Le sue storie sono spesso arricchite da creature straordinarie e situazioni surreali, che però fungono da specchio per le esperienze umane. Sofia, immersa nel suo mondo, dialoga col suo amato gatto Baron, riconoscendo che la bellezza e la meraviglia possono trovarsi ovunque, anche e soprattutto nelle piccole cose della vita quotidiana.

La ragazza che amava Miyazaki è quindi una celebrazione della fantasia e dell’immaginazione, ma è anche un richiamo alla responsabilità individuale e sociale. Le opere di Miyazaki ricompongono le esperienze intime e universali, stimolando il lettore a interrogarsi su se stesso, sui propri valori e sulle proprie aspirazioni. Sofia, infatti, grazie all’incontro con il cinema di Miyazaki, cresce, evolve e si attiva come parte di un mondo più vasto e interconnesso.

In conclusione, La ragazza che amava Miyazaki non solo rende omaggio alla magica estetica e alle tematiche profonde dei film di Miyazaki, ma fornisce anche una chiave di lettura per il pubblico giovane e meno giovane, permettendo una comprensione più ampia del messaggio degli autori. La poetica del regista giapponese continua a ispirare e a formare generazioni, dimostrando che i valori di amore, rispetto per la natura e ricerca di identità sono universali e senza tempo.

Samanta Crespi
 
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