Il segno di Nora: intervista esclusiva a Costanza Ghezzi


Costanza Ghezzi, editor e autrice, è titolare dell’Agenzia Letteraria Thalia. Ha scritto Il segno di Nora edito da Bibi Book.

Per saperne di più l’abbiamo intervistata..

Hai carta bianca e tre aggettivi per descriverti…

Complessa, positiva, immaginifica.


Mai senza…?

Un libro, una penna, il cellulare.


Cosa ti piace leggere?

Sono una lettrice onnivora di narrativa. Dal giallo in tutte le sue sfumature, al romanzo di formazione, alla narrativa intimista. Leggo il fantasy quando sono tesa e stanca (ha il potere di rilassarmi), le autobiografie quando ho bisogno di vitamine e di esempi, il distopico quando mi voglio deprimere. Adoro leggere. Con la fantascienza e il romance ho qualche problema, lo ammetto.

Se dovessi esprimere tre desideri?

Un mondo senza confini. Un genere senza genere. Un’umanità egalitaria e libera. Possibilmente felice (ma questo è un quarto?!)-


La tua vita in un tweet?

Voglio un mondo governato da un’intelligenza fluida e flessibile. Basta con gli schemi rigidi!

Parlaci del tuo libro. A chi lo consiglieresti e perché?

Il mio libro è stato scritto con l’obiettivo di arrivare dritto al cuore e allo stomaco della gente. Senza i filtri della retorica. La violenza nella relazione intima deve ancora trovare una narrazione autentica, vorrei aver dato un contributo per arrivare a un registro narrativo che dia voce diretta alle donne, che sono tante e, a parer mio, non sono correttamente rappresentate né dai numeri delle statistiche né dai media.

Consiglio di leggere Il segno di Nora per prendere consapevolezza che l’evoluzione verso una società giusta ed equa passa attraverso una comprensione profonda della violenza di genere. Essa rappresenta uno dei tanti aspetti problematici all’interno di una cultura dominante ancora fortemente basata sulla diseguaglianza dei sessi.

Vorrei che leggendolo, molti e molte si ponessero dubbi, domande, e magari assumessero un atteggiamento meno superficiale e distratto nei confronti della violenza maschile, e capissero che serve l’impegno di tutti.

Come nascono i tuoi personaggi, vi è un collegamento con la realtà?

I personaggi sono nati dalle emozioni e dai racconti delle molte donne che ho ascoltato nel mio lavoro come operatrice in un Centro Antiviolenza. Volevo che arrivasse a chi legge, e non ha provato la violenza, tutto il dolore, la solitudine, la prostrazione che prova una vittima. Volevo lanciare anche il messaggio che la violenza, quando viene agita, lascia un segno indelebile, ma anche che si può sopravvivere e tornare alla vita arricchite di una grande bellezza interiore. Ma il personaggio di Nora ha molto anche di me.  Vi è infatti, nel libro, anche una parte autobiografica, e la scrittura è stata in questo senso liberatoria.

Le ambientazioni che scegli provengono dal reale o sono anche una proiezione dell’anima?

Entrambe le cose. Il libro è ambientato nei luoghi che vivo ogni giorno, dall’infanzia. Ma diventano anche luoghi dell’anima, che accompagnano gli stati emotivi della protagonista e il suo percorso di crescita.

Come puoi riassumere ai tuoi lettori il tuo romanzo? Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?

Nora e Carlo si sono sposati molto giovani, vivono in una condizione agiata, hanno tre figli. Sembra tutto perfetto. Ma a poco a poco la relazione diventa tossica. Nel tentativo di tenersi aggrappata al rapporto, Nora decide di trascorrere un week-end con il marito. Un viaggio nell’orrore che la farà diventare consapevole della violenza e finalmente pronta ad affrontare il proprio percorso di liberazione. Il messaggio è insito nell’esito positivo e salvifico delle scelte di Nora che, attingendo a quella parte di sé profondamente libera, luminosa e gioiosa,  riesce a spezzare il vincolo della sua dipendenza affettiva e a rinascere.

Sei già al lavoro su un nuovo manoscritto?

Scrivere Il segno di Nora mi è costato molto in termini di energia, pur trattandosi di un romanzo breve, quindi sono per il momento in pausa, anche se tante idee si agitano dentro di me. Conciliare poi il lavoro di editor con la scrittura non è semplice. Comunque a maggio uscirà un mio racconto in una raccolta, I misteri di Maremma, pubblicata da Effigi. Si tratta di un progetto realizzato con amiche e amici scrittori della provincia di Grosseto e al quale tengo molto perché il ricavato andrà all’associazione Olympia De Gouges che gestisce i Centri Antiviolenza della Maremma.

Silvia Casini

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