Dumbo: recensione


Arriva oggi nelle sale italiane il nuovo film Disney diretto da Tim Burton Dumbo, rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione del 1941.

Scritto da Ehren Kruger, Dumbo è interpretato dal vincitore del Golden Globe® Colin Farrell, dal vincitore del Golden Globe Michael Keaton, dal vincitore dell’Emmy® e del Golden Globe Danny DeVito e dalla vincitrice del BAFTA Award e candidata al Golden Globe Eva Green e segna la 17esima collaborazione tra Tim Burton e il compositore Danny Elfman.

Nel film, Max Medici (Danny DeVito) è il proprietario di un circo e assume l’ex star Holt Farrier (Colin Farrell) insieme ai figli Milly (Nico Parker) e Joe (Finley Hobbins) per occuparsi di un elefante appena nato le cui orecchie sproporzionate lo rendono lo zimbello di tutti. Quando si scopre che Dumbo sa volare, il circo riscuote un incredibile successo attirando l’attenzione del persuasivo imprenditore V.A. Vandevere (Michael Keaton) che recluta l’insolito elefante per il suo nuovo straordinario luna park, Dreamland. Dumbo vola sempre più in alto insieme all’affascinante e spettacolare trapezista Colette Marchant (Eva Green) finché Holt scopre che, dietro alla sua facciata scintillante, Dreamland è pieno di oscuri segreti.

C’è da dirlo, la pellicola di Tim Burton non è un remake del cartoon. Ha ovviamente un impianto favolistico, ma differisce dall’originale, soprattutto nella fase conclusiva. Dumbo è l’emblema del diverso, che preso di mira dai bulli e dalla società in generale, riesce a trasformare il suo “apparente” difetto in un vero e proprio prodigio. Senza ombra di dubbio è un elefantino miracoloso.

E in un certo senso, recuperando sequenze del lungometraggio originale
(scena del brano Bimbo mio o quella degli elefanti rosa) e trasformandole in qualcosa di nuovo, Tim Burton offre al pubblico un elefantino “umanamente” sensibile, tenero e tenace (nonostante debba imbattersi contro la cattiveria della gente e abbia il cuore spezzato per via della separazione dalla sua mamma) che diffonde il messaggio del miracolo della vita.

Meno dark e meno strappalacrime del cartoon, più lungo nella durata, il Dumbo di Tim Burton non è di certo un capolavoro, ma resta un’opera poetica, scorrevole e decisamente meno angosciante del classico animato.

È un film per famiglie, dove il piccolo pachiderma volante si fa portatore del tema del diverso (tanto caro al cinema burtoniano); un film intriso di buoni sentimenti, a tratti commovente e visivamente spettacolare; un film che sicuramente piacerà ai più piccoli che non sapranno di certo resistere ai magici occhioni del simpatico e amorevole Dumbo.

Silvia Casini

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